Una ricerca italiana svolta dal laboratorio chimico dell'Università di Novara e pubblicato su Plos one, rivela che è una proteina a causare l'obesità nei bambini, dovuta ad un calo della vitamina D, a cui si è arrivati dopo uno studio di due anni e mezzo e la collaborazione con il Langone Medical Center di New York.

Dall'America proviene infatti la ricercatrice di origine australiana Gillian Walker che ha lavorato a stretto contatto con lo staff del laboratorio di Pediatria diretto da Gianni Bona, docente dell'Università «Avogadro».

Ci si è avvalsi di uno strumento di indagine nominato proteomica, ovvero un modo più moderno per identificare non solo il Dna ma, attraverso supporti come il plasma, anche la proteina responsabile di determinati effetti sull'organismo.

In questo caso lo studio è partito da una correlazione già evidenziata a livello scientifico, cioè il rapporto tra carenza di vitamina D e obesità. La ricerca è stata svolta su un campione di oltre cento bambini tra i sei e i sedici anni elaborato da un data-base di 1200 piccoli pazienti seguiti dall'ambulatorio per la cura e la prevenzione dell'obesità.

Il dottor Bona ha spiegato che "lo staff ha identificato due gruppi di bambini sovrappeso che si distinguevano in base ai valori della vitamina e ha così potuto identificare la proteina che favorisce l'infiammazione cronica dei tessuti portata dall'obesità che a sua volta predispone a seri rischi per la salute futura. Somministrando la vitamina D la presenza di questa proteina diminuiva e i valori miglioravano".

Ricordiamo che solo nel nostro Paese, il 32% dei bambini ha ancora del grasso in eccesso e le mamme non se ne accorgono o non danno troppa importanza. Il Ministero della Salute e del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie , nel rapporto 2012, ha evidenziato che l'Italia resta ancora tra i primi posti d'Europa per l'eccesso ponderale infantile.