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Già nel primo mese di vita sono presenti i primi segni dell'autismo |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 12 Novembre 2013 16:33 |
Ami Klin e il suo team della Emory University di Atlanta hanno identificato i segni dell’autismo che sono presenti già nel primo mese di vita del bambino, come si può leggere sulla rivista "Nature", hanno monitorato i bambini dalla nascita fino ai tre anni, usando tecnologie che tracciano il movimento degli occhi per misurare il modo in cui rispondevano agli stimoli sociali.
I bambini avrebbero ricevuto una diagnosi di autismo mostravano un declino nell’attenzione visuale nei confronti delle altre persone dall’età di due mesi in avanti. La carenza di “contatti oculari” si riscontra spesso nel bambino autistico, per questo la disabilità sociale intesa come chiusura e difficoltà di interazione è uno dei sintomi caratteristici della malattia.
Questo fenomeno viene usato infatti come criterio diagnostico, la cosa che nessuno aveva mai osservato prima d’ora è che tale aspetto dell’autismo compare già nei primi mesi di vita, quando ancora la malattia non ha fatto il suo esordio. Gli esperti lo hanno scoperto usando uno strumento ad hoc per seguire gli occhi di neonati monitorati con questo apparecchio dalla nascita fino a 24 mesi.
Di questi neonati alcuni erano ad elevato rischio autismo (avevano parenti stretti colpiti dalla malattia), gli altri a basso rischio. Ad alcuni dei bambini, intorno a tre anni, è stata diagnosticata la malattia.
Questi bimbi sin dai primissimi mesi di vita, soprattutto tra 2-6 mesi, tendevano a perdere il contatto con gli occhi di altri che interagivano con loro e non riuscivano a seguire con lo sguardo tracce di interazione sociale.
Lo studio dei contatti oculari non può però essere tuttavia fatto attraverso una semplice osservazione, bensì solo utilizzando apparecchi ad alta tecnologia.
Nei bambini ad alto rischio che avevano dei fratelli più grandi a cui era stato già diagnosticato l'autismo, il rischio di ricevere una diagnosi della malattia aumentava di ben 20 volte. In contrasto, i bambini a basso rischio non avevano parenti di primo, secondo o terzo grado a cui era stato diagnosticato autismo.
Gli scienziati hanno trovato un regolare declino nell'attenzione verso gli occhi delle altre persone da 2 mesi a 24 mesi, in quei bambini che avrebbero poi ricevuto una diagnosi di autismo, ha spiegato Ami Klin, che ha partecipato allo studio.
Naturalmente questa scoperta è molto importante e potrebbe servire come metodo diagnostico prima della comparsa della malattia oltre a rendere possibile un intevento mirato e precoce. Il fatto di sfuggire non solo alla voce ma anche allo sguardo degli altri, specie in presenza di stimoli esterni, è uno dei tratti distintivi e più visibili dell’autismo che provocano, come è noto, un isolamento più o meno totale del soggetto, ma non si era ancora ritenuto possibile che questi potessero manifestarsi già durante il primo mese di vita del neonato. Fonte: Rivista online Nature
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