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Allattare i bambini al seno li protegge dall'iperattività |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 24 Luglio 2013 11:53 |
I bambini si possono proteggere dal rischio di sviluppare la Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione (ADHD) grazie all'allattamento al seno. Una nuova ricerca, condotta dai ricercatori israeliani dell'Università di Tel Aviv, suggerisce che l’allattamento al seno possa ridurre in modo significativo il rischio che, una volta cresciuto, il bambino sviluppi l'ADHD, sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione che è un disturbo sempre più diffuso.
Questo disturbo purtroppo, in molti casi, è trattato con l’uso di psicofarmaci. Il latte della mamma è una sorta di assicurazione contro diversi disturbi, questo stando ai numerosi studi che ne hanno attestato l’efficacia nel proteggere la salute di mamma e bambino.
Al fine di determinare se proprio l’allattamento al seno, o il non allattamento al seno, fosse collegato all’insorgere dell’ADHD, i ricercatori hanno condotto uno studio su tre gruppi di bambini. Nel primo gruppo c'erano bambini cui era stata diagnosticata l’ADHD, un secondo gruppo formato dai fratelli di questi e un terzo gruppo di controllo formato da bambini senza l’ADHD e legami genetici con la sindrome.
I dati raccolti e la loro analisi, hanno permesso ai ricercatori di scoprire un chiaro legame tra i tassi di allattamento al seno e il rischio di sviluppare l’ADHD.
Il dottor Aviva Mimouni-Bloch della TAU e capo del Child Neurodevelopmental Center presso il Loewenstein Hospital, insieme ai colleghi ha compiuto un passo indietro per valutare le abitudini di allattamento dei genitori di questi bambini.
Il rischio era significativo anche quando sono stati presi in considerazione i fattori di rischio tipici. I risultati hanno rivelato che i bambini allattati artificialmente a tre mesi di età sono risultati avere tre volte più probabilità di essere affetti dall’ADHD rispetto a coloro che sono stati allattati al seno durante lo stesso periodo.
I bambini coinvolti nello studio avevano tra i 6 e i 12 anni, ed erano tutti pazienti del Children Medical Center di Schneider in Israele. I genitori, sono sia stati interrogati sulle loro abitudini di allattamento al seno, o meno, durante il primo anno di vita del bambino, riguardo i dati sulla salute, medici e demografici dei figli.
I ricercatori hanno chiesto a questi genitori anche lo stato civile, il grado di istruzione, eventuali complicazioni durante la gravidanza (ipertensione o la preeclampsia e il diabete). Infine è stato valutato il peso alla nascita e i possibili legami genetici con l’ADHD.
Tutti questi, secondo i ricercatori, possono essere fattori che hanno un impatto sullo sviluppo della sindrome. I risultati completi dello studio sono stati pubblicati sulla rivista "Breastfeeding Medicine": solo il 43% dei bambini con ADHD erano stati allattati al seno a tre mesi, rispetto al 69% dei fratelli e al 73% del gruppo di controllo.
All’età di 6 mesi solo il 29% dei bambini con ADHD era stato allattato al seno, rispetto al 50% dei fratelli senza ADHD e al 57% del gruppo di controllo, sempre senza ADHD.
A sei mesi, il 29% del ADHD gruppo è stato allattato al seno, rispetto al 50% del gruppo di pari livello e il 57% del gruppo di controllo.
Secondo gli scienziati, lo studio mostra che un minore o assente allattamento al seno è un dato comune nei bambini affetti da sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione. Questo suggerisce che il latte materno protegge quindi da questo disturbo.
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