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Oms: le pubblicità inducono i bambini a mangiare male |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Mercoledì 19 Giugno 2013 11:35 |
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che grassi, zuccheri e sale sono troppo pubblicizzati dalle televisioni e inducono i bambini a mangiare "cibo spazzatura" che contribuisce al problema dell'obesità infantile.
Le pubblicità sul cibo sono in tv e su internet e portano i bambini ad utilizzare questi prodotti che poi vanno ad accentuare un problema molto grave come l’obesità infantile. La richesta é di creare delle misure più severe sul controllo della divulgazione dei "cibi spazzatura".
Secondo alcune ricerche effettuate, i bambini, riconoscono le marche dei prodotti gia dai primi anni di età e tutti coloro che riescono ad apprenderle nei primi quattro anni di età sono più esposti al rischio obesità. Le pubblicità degli alimenti sono create per enfatizzare la succulenza dei cibi, ma hanno un effetto disastroso sulla salute dei piccoli. I bambini bombardati da queste immagini di cibi ipercalorici, a base di zuccheri subiscono gravi conseguenze in termini di aumento di peso.
L'Organizzazione mondiale della sanità richiede una vigilanza più rigida: nell'ultimo rapporto sull'obesità infantile, l'Oms sottolinea per i governi l'urgenza di controlli più severi sulle campagne pubblicitarie dei cosiddetti "cibi spazzatura" (ricchi di grassi saturi, zuccheri e sale).
Questo dovrebbe riguardare non solo la pubblicità in tv, ma anche quella sui nuovi media. La promozione di cibi "spazzatura", sottolinea l'Oms, è stata riconosciuta come uno dei fattori di rischio per l'obesità infantile e altre malattie croniche legate alla dieta.
L'industria del cibo utilizza sempre più spesso nuovi canali pubblicitari, perché più economici, come i social network e le applicazioni per cellulari, per raggiungere i bambini.
La maggior parte dei cibi reclamizzati contiene alti livelli di grassi, zuccheri o sale: al top ci sono le bibite zuccherate tipo soft-drink, cereali zuccherati per colazione, biscotti, snack, dolciumi, piatti pronti e fast food.
Altro dato preoccupante è che i piccoli già in sovrappeso rispondono ai cibi pubblicizzati aumentandone il consumo. Nonostante negli ultimi dieci anni si siano compiuti dei progressi in merito all'obesità infantile, nei Paesi europei resta comunque una media di un bambino su tre fra i 6 e i 9 anni è in sovrappeso oppure obeso.
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