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Quali sono le regole per la corretta alimentazione dei bambini? |
Bambini - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 21 Maggio 2013 11:20 |
In questo momento in cui sovrappeso e obesità infantile sono, in Italia, un fenomeno che somiglia ad una epidemia, ci sono delle linee guida per l'alimentazione dei bambini, indicate ai genitori da Andrea Vania, presidente dell'ECOG (European Childhood Obesity Group).
Le linee guida sono spiegate al 69esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Pediatria che in corso a Bologna. L'esperto spiega che devono essere i genitori e non i figli a decidere cosa mangiare. Oggi assistiamo spesso ad un dannosissimo menù proposto ai bambini, anche piccoli, per assecondare le loro voglie e i loro desideri alimentari.
I bambini devono abituarsi a mangiare quello che i genitori ritengono opportuno che si mangi, in base a scelte fatte con criteri diversi del "mi piace - non mi piace". La varietà dei cibi é uno degli elementi essenziali di una buona dieta, in particolare per un soggetto in età evolutiva, non ci si deve fissare su un numero ristretto di alimenti.
Altra cosa importante è l'equilibrio, perché oggi è molto diffusa la tendenza da parte dei genitori a sovralimentare i bambini anche quando è del tutto evidente che non ce n'è bisogno.
Esiste ancora nei genitori la mania di rimpinzare i figli oltre misura perchè, spiega Vania, c'è sempre il confronto con l'amichetto o l'amichetta che mangia di più, senza tener presente che il fabbisogno nutrizionale è individuale. Un altro motivo è che a volte è vero che molti bambini, ai pasti, rifiutano la "porzione" anche se è quantitativamente corretta, ma questo è spesso causato dal mangiare in modo disordinato tra un pasto e l'altro e arrivano a tavola senza più appetito.
Evitare questa cattiva abitudine fa parte di quel rispetto delle regole che prescinde dal tipo di alimenti, se tra un pasto e l’altro, invece di merendine e dolciumi, si mangia ogni ora una mela, ugualmente non è un fatto positivo, perché una corretta alimentazione significa un mix corretto tra alimenti, quantità e tempi.
Esiste anche la tendenza alimentare del biologico, ma Bio è buono?Secondo Vania è bene essere consapevoli di cosa significa biologico ossia un prodotto agroalimentare realizzato con un utilizzo nullo o bassissimo di additivi chimici e utilizzando tecniche rispettose degli equilibri e dei ritmi naturali.
Il prodotto biologico dovrebbe avere una totale tracciabilità e rintracciabilità su luoghi, metodi, componenti utilizzati, filiera del trasporto. Oggi, seppure la legislazione che regola questo ambito esista, l’applicazione delle norme e il controllo è ancora molto vaga con un’eccezione per le carni, che sono più controllate.
Continua Vania, precisando che un prodotto biologico è certamente più sano. La "durata" di un alimento ottenuto attraverso coltivazioni biologiche è minore e quindi deve essere consumato più fresco: questo preserva maggiormente le qualità organolettiche e nutrizionali.
Il cibo biologico ha un costo che viene mediamente stimato tra il 50 e il 100% in più rispetto all’omologo non biologico e la domanda che ci si pone, in un momento di grande difficoltà economica per le famiglie, è capire quanto sia importante per il benessere dei propri figli questo sacrificio economico.
Anche senza il problema economico, la produzione biologica potrebbe coprire solo una piccolissima parte della domanda. Avere un’alimentazione totalmente biologica è impossibile.
Vania conclude spiegando che per quanto concerne l’alimentazione dell’infanzia, ciò che in coscienza si sento di dire è che, in assenza di latte materno, anticipare l’introduzione del latte vaccino nella dieta di un lattante togliendogli prematuramente i latti per l’infanzia (certamente più costosi) procura un danno al bambino.
Poter offrire una mela biologica a nostro figlio è un regalo in più che gli si fa e ogni famiglia sarà poi in grado di fare ciò che può permettersi.
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