In America è diventata una moda da tempo, ora anche nel Belpaese le donne single hanno la possibilità di congelare i propri ovuli in vista di una futura maternità con il partner giusto: a Torino, per esempio si sono sottoposte al trattamento di crioconservazione già dieci donne.

Il professor Marco Massobrio, primario dell'ospedale Sant'Anna di Torino spiega che l'utero, al contrario delle ovaie, non invecchia, per cui un embrione fecondato in vitro ha le stesse possibilità di sopravvivenza a qualunque età: basterebbe un numero adeguato di ovociti per ogni ciclo di trattamento (solitamente 8 o 10) per garantire il 20% di probabilità di successo.

In questi ultimi anni si è evidenziato un innalzamento dell'età media delle primipare: in soli 30 anni si e' passati dalle madri 26enni alle 33enni. Purtroppo la conseguenza dell'invecchiamento ovarico è la riduzione della capacità di concepimento: ciò costringe sempre più donne ad affidarsi a dei centri per la maternità assistita.

Nei congelatori del Centro di riproduzione clinica universitaria del Sant’Anna sono già stati conservati tessuti ovarici e ovociti di 140 donne a rischio di riduzione o perdita di fertilità.

Di questo e altri temi se n'è discusso al Congresso nazionale di ostetricia e ginecologia, avvenuto qualche giorno fa al Lingotto e che ha riunito 1500 specialisti da tutta Italia.