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Mamme che lavorano, mamme che rimangono a casa... [Editoriale] |
Mondo MAD - Editoriali | |||
Scritto da Eva Forte Lunedì 20 Agosto 2012 18:02 | |||
Domani mattina pubblicheremo un articolo su una ricerca che afferma che tornare a lavoro il prima possibile dopo il parto, e soprattutto full time, giovi alla salute. Come leggerete, ci sono delle riflessioni in merito alla fine dell'articolo e pensare a questo argomento mi ha suggerito il tema di questo editoriale: mamme che lavorano oppure no? Analizzando i diversi risvolti della medaglia sembra che in entrambe i casi non ci sia la cosa giusta o sbagliata da fare.
Se la neo mamma lavorava prima del parto e lascia il lavoro per dedicarsi alla famiglia ad interim rischia di venire fagocitata in un nuovo mondo fatto da quattro mura, pappe, pannolini e un marito che continua ad avere la sua vita anche al di fuori. Se invece si continua a lavorare per fare carriera e raggiungere i propri obiettivi lavorativi, allora si rischia di ritrovarsi con dei figli che diventano perfetti estranei, cresciuti dai nonni o dalla baby-sitter di turno se non si seguono le dovute accortezze. In tutti e due i casi - mamma in carriera e mamma casalinga - la propria sanità mentale può venir meno per diverse ragioni ma che comunque portano a lungo andare all'infelicità che può sovrastare anche la bellezza della magia che la nascita ha portato nella nuova famiglia. La via di mezzo sarebbe quella di rientrare a lavoro con il tanto agognato part-time che non sempre è reso possibile dalle aziende, e sempre che ci sia stato anche prima della gravidanza visti i chiari di luna che stiamo attraversando. Lavorare per metà giornata permette alla mamma di staccare dalle beghe domestiche per qualche ora, confrontandosi con persone più grandi dei propri figli e dei loro amichetti, e sapere di poter contare su una propria libertà economica anche se in minor modo rispetto a chi lavora tutto il giorno, senza però tralasciare la crescita dei bambini. Questo ovviamente se si ha la necessità o la voglia di lavorare fuori casa. Come dicevamo però non sempre è possibile ridurre il proprio orario di lavoro e non sempre si desidera farlo, proprio per continuare la propria scalata nella carriera o anche per proseguire con un proprio status economico che giova alla famiglia stessa. Una riflessione quindi che non porta tanto lontani o almeno non arriva alla soluzione ottimale per tutte le donne che hanno avuto uno o più figli, in modo univoco e universale. Il consiglio che posso dare è quella di seguire sempre il proprio cuore e non rinunciare ai propri sogni, e se questo non è reso possibile dalle esigenze della vita allora meglio scendere a compromessi e disegnarsi piccoli spazi per realizzarli nella consapevolezza che si è nel giusto, qualsiasi sia la scelta fatta se questo porta al benessere dei propri figli. Ci sono mamme che vorrebbero stare a casa con i propri figli ma che non possono abbandonare il lavoro anche per questioni prettamente economiche. Lasciarsi andare a sensi di colpa non serve a nulla e non fa bene né alle mamme né ai figli. L'ideale è passare momenti di qualità con i propri figli e possono essere 10 minuti come due ore, passate insieme a giocare e ad essere uniti anche semplicemente nel preparare la cena, una volta rientrate dal lavoro. Molte mamme invece si ritrovano chiuse dentro la casa, senza altri interessi o lavori da fare fuori casa, passando ogni istante ad occuparsi della casa e della famiglia. Questo può avvenire per scelta o perché si è disoccupate, o ancora perché non ci sarebbe nessuno che può occuparsi dei figli in loro assenza. Qualsiasi sia la motivazione non devono mancare dei momenti in cui la neo mamma si occupa di se stessa e del suo essere donna, oltre che mamma e moglie. Il confronto con l'esterno non deve mai mancare e va ricordato sempre che fare la mamma e la casalinga, è un lavoro a tutti gli effetti! Voi che ne pensate?
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