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Alzheimer: un test del sangue può predirlo 10 anni prima |
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Dai risultati di uno studio dell'Istituto di Psichiatria del King's College di Londra (KCL) pubblicato oggi su Archives of General Psychiatry, emerge che un nuovo test sul sangue può predire lo sviluppo dell'Alzheimer già 10 anni prima della manifestazione dei sintomi di demenza.
Gli scienziati britannici hanno lavorato con diversi soggetti, sia sani che malati di Alzheimer (stadio iniziale ed avanzato), seguendoli per 10 anni e sottoponendoli ad esami regolari. Così è emerso come alti livelli della proteina clusterina fossero il primo segnale della comparsa della malattia, in grado di apparire nel corpo con anni di anticipo rispetto ai sintomi veri e propri.
Perciò, spiegano gli esperti, un esame del sangue ad hoc sarebbe in grado di avvertire il paziente in anticipo. Simon Lovestone dichiara che il principale obiettivo della ricerca attuale sull'Alzheimer è quello di sviluppare un test poco costoso e facilmente eseguibile per identificare e monitorare la progressione di questa devastante malattia e l'apolipoproteina J (clusterin) può rappresentare il marcatore del sangue capace di predirne la patologia e i sintomi, già 10 anni prima della loro manifestazione. Nonostante le potenzialità interessanti, il lavoro del King's College ha suscitato in patria due grandi interrogativi. Il primo è di tipo tecnico: come ammettono gli stessi ricercatori, serviranno almeno altri 5 anni prima che il loro test sia realizzato. Il secondo è di tipo morale: alcuni medici si chiedono infatti quanto sia opportuno informare un paziente che sul suo capo penda una sorta di condanna a morte. Al momento, infatti, le terapie contro l'Alzheimer hanno un effetto relativo. Fonte: ANSA
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