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Parto naturale senza dolore? Possibile con il gas esilarante |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Mercoledì 05 Febbraio 2014 12:25 |
Ha fatto la sua comparsa in alcuni ospedali italiani, tra cui la Clinica Mangiagalli e l'Ospedale Buzzi a Milano, l'Ospedale Careggi di Firenze, l'Ospedale Sant'Andrea di Vercelli e l'Ospedale SS. Pietro e Paolo di Borgosesia, un nuovo metodo 'anestetico' per il parto naturale. Nei Paesi anglosassoni come la Gran Bretagna, oppure Usa e Australia invece è usato già da molti anni.
Potrebbe essere una scelta da considerare per le donne che non vogliono fare l' epidurale e cercano un'alternativa più dolce e non invasiva. Si tratta del protossido di azoto, il gas esilarante insomma, che, inalato, ha un effetto lievemente euforizzante ed analgesico, già conosciuto nella medicina in anestesia generale per ridurre la concentrazione degli altri gas che potrebbero essere dannosi.
Il gas esilarante viene somministrato alla gestante tramite una mascherina collegata a una bombola, con il 50% protossido d'azoto e il 50% ossigeno, una valvola eroga il gas solo nel momento in cui la donna inspira, quindi è la partoriente a stabilire quando ha bisogno di alleviare un po' il dolore ed inalare l'analgesico in modo autonomo,poi l'aria emessa viene fatta confluire in una tubatura per non disperderla nell'ambiente. Quest'ultimo aspetto è stato uno dei motivi per cui in Italia non ha permesso la diffusione di questo metodo, in quanto ci si preoccupava che il gas inalato dagli operatori sanitari nella sala parto avrebbe potuto causare dei danni a lungo andare, ma che con questa modalità viene eliminato. La maggior abortività nelle partorienti è infondata. Il gas esilarante agisce a livello del sistema nervoso centrale calmando i punti del dolore, stimolando la produzione di endorfine e dando una maggiore disinibizione. Edoardo Calderini, Direttore della UO di Anestesia e Rianimazione presso la Clinica ostetrico-ginecologica Mangiagalli di Milano, dichiara che "l'effetto più o meno analgesico è individuale, in ogni caso non provoca mai perdita di conoscenza, ma solo un leggero intontimento." Inoltre l'anestesista spiega che " la donna quindi è vigile e partecipe durante tutta la durata del travaglio, si muove senza problemi, continua ad avere il controllo della propria muscolatura e può assumere tutte le posizioni che preferisce, partecipando attivamente alle spinte. Proprio per questo l'uso del protossido d'azoto non allunga i tempi del travaglio, non aumenta il ricorso al cesareo o a strumenti". |
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