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In Italia troppi cesarei, scattano i controlli dei NAS |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Serena Chiappelli Lunedì 13 Febbraio 2012 08:00 |
In Italia si parla nuovamente della facilità di ricorrere ai parti cesarei ed è stata aperta un'inchiesta dove i NAS stanno procedendo a controllare i dati delle partorienti, acquisendo copia della cartella clinica e di tutte le schede informatiche presenti negli ospedali.
La paura maggiore è che si ricorra facilmente ai cesarei per un business, infatti un parto cesareo, per l'ospedale, ha un rimborso maggiore rispetto ad un parto naturale. I dati raccolti riportano un 23% di parti cesarei nel Friuli fino al 62% della Campania, dati che fanno paura visto che secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stima i cesarei tollerabili nel 15% delle nascite. Si ipotizza, che molti cesarei, vengano effettuati senza reali presupposti, ma solo per dei tornaconto di vario tipo. Il Ministro della Salute Balduzzi, ha deciso di analizzare caso per caso tutti i parti cesarei per vedere se effettivamente esistevano i presupposti per mettere in atto il parto chirurgico. In Italia abbiamo una media del 38,2% di parti cesarei (dato relativi al 2010) che molto si discostano dalle linee guida che ne ipotizzano solo il 15%. Il fenomeno non è nuovo e sono anni che viene denunciato l'abuso del parto chirurgico.
Rimane comunque incomprensibile e forse anche ingiustificabile questo ricorso ai cesarei. Esistono delle linee guida ben precise per effettuare i parti chirurgici, ad esempio il bambino podalico, in alcuni casi per bambini che superano i 4,5 Kg, la placenta che ostruisce il passaggio, oppure in alcuni casi di parti gemellari, ma anche qui devono sussistere dei presupposti ben precisi. Le ipotesi peggiori sono che si ricorra ai parti cesarei per un business come abbiamo detto sopra oppure per poter partorire con il proprio medico che magari visita privatamente all'ospedale e quindi si potrebbe programmare il parto per avere lui o lei in sala parto. Ma ricordiamo che il ruolo primario in sala parto non dovrebbe essere tanto del medico quanto dell'ostetrica chei segue dal travaglio in poi. Altro motivo potrebbe essere la medicina difensiva, dove il medico pensa di rischiare troppo potrebbe rivolgere verso il cesareo per avere più assicurazioni. Qualcuno ipotizza che con maggiore informazione delle future mamme si potrebbe cercare di evitare qualche cesareo... |
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