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Kiev: l'utero in affitto costa 30.000 euro |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Eva Forte Giovedì 27 Gennaio 2011 16:02 |
Ultimamente se ne parla spesso, l'utero in affitto è una pratica di PMA utilizzata dalle donne che non possono portare avanti una gravidanza in modo naturale per propri problemi fisici legati proprio all'utero. Abbiamo visto come grandi star come Nikole Kidman e Elton John abbiano utilizzato questa tecnica, per diversi motivi, arrivando però allo stesso fine: avere un figlio proprio cresciuto però nella pancia di un'altra donna.
Non solo storie di ricce celebrità, quelle che fanno parlare di madri surrogate: sono anche famiglie normali quelle che devono ricorrere a questa tecnica come anche persone con un budget più sontuoso che possono permettersi di avere figli senza sopportare il peso di una gravidanza o il distacco dal proprio lavoro, come avvenuto per Sarah Jessica Parker. Affatitaliani ha condotto un'inchiesta su questo argomento, vedendo come per il mondo sia spuntato un vero e proprio turismo procreativo, come anche già visto da Le iene svariati mesi fa. Un percorso legale in molte nazioni e illegale in altre, dove però fioriscono agenzie non così ufficiali, pronte a offrire il servizio completo, dall'utero in affitto alla registrazione della nascita come figlio proprio. Con costi che variano e che spesso rilanciano nella povertà le povere donne che si prestano a queste gravidanze surrogate. Una delle mete più ambite è l'Ucraina con kiev ai primi posti. sotto pagamento esistono delle cliniche specializzate in maternità surrogate, dove con circa 30.000 euro si porta a casa il proprio bebè, dopo i nove mesi di gestazioni affrontati da un'altra donna. Il costo varia molto in base al numero di tentativi necessari per confermare la gravidanza. Come avevo scritto già svariato tempo fa, attraverso internet si apre un modo che gira tutto intorno all'utero in affitto. Basta digitare queste due parole per scoprire offerte di ovuli, agenzie e cliniche specializzate ma anche forum di discussione e storie vere raccontate dalle dirette interessate. Affaritaliani ha visto come si deve fare per poter portare, in paesi come il nostro dove la maternità surrogata non è legalizzata, il proprio figlio nato da utero in affitto. Le condizioni necessarie per avviare le pratiche della maternità surrogata è che la coppia sia legalmente sposata e che il materiale organico sia almeno di uno dei due futuri genitori. Abbiamo qualche dubbio sulla necessità della prima condizione necessaria: probabilmente questo si può avviare anche senza i vincoli matrimoniali, almeno in determinate nazioni dove si pratica la maternità surrogata. Se mancano ovuli o sperma si procede alla scelta del donatore, attraverso la foto dei donatori. Non si sceglie invece la donna che porterà avanti la gravidanza. Le donne che prestano il proprio utero devono però avere meno di 35 anni e aver avuto almeno un figlio in precedenza. Quest'ultima rinuncia al proprio figlio dopo aver ricevuto l'ultimo assegno pagato dalla coppia che ha commissionato il parto alla fine del nono mese. ancora tanti tabù quindi su questo sistema e tanti rischi. attenzione quindi a fare sempre affidamento a sistemi legalmente riconosciuti, per evitare poi di incappare in problemi sia legali che burocratici nel proprio paese di origine. Fonte: Affaritaliani |
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