L'acido folico è fondamentale nel periodo preconcezionale e nel primo trimestre di gravidanza: l'apporto di questa sostanza aiuta il corretto formarsi del tubo neurale del nascituro. Ma se nel primo periodo è così importante, continua ad esserlo anche nei trimestri successivi?

La ricerca di alcuni studiosi australiani della University of Adelaide, pubblicata sulla rivista specializzata American Journal of Epidemiology, fa emergere che un uso prolungato in gravidanza altera l'attività dei geni che regolano il sistema immunitario nel tessuto polmonare, rendendolo più vulnerabile alle reazioni allergiche e aumentando del 25% la possibilità che il bimbo soffra d'asma.

La forma naturale dell'acido folico, l'acido folato (che si assume con alimenti come fagioli, noci, spinaci e succo d'arancia) non dimostra invece collegamenti con l'insorgere dell'asma.

I ricercatori stessi però ci tengono a sottolineare che siccome il loro è il primo studio da cui emerge tale dato, occorre cautela nel cambiare le indicazioni alle gestanti, dichiarando che saranno effettuate nuove ricerche per confermare o meno questi risultati.