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Spina bifida: l'inositolo potrebbe prevenirla |
Gravidanza - 9 mesi |
Scritto da Angela Messina Lunedì 11 Ottobre 2010 08:30 |
La spina bifida è una malformazione neonatale che colpisce il sistema nervoso centrale del nascituro durante la gestazione e potrebbe essere prevenuta dall'inositolo, una sostanza naturale.
Secondo le stime più recenti la spina bifida si verifica in Italia in una gravidanza su 1.500: un bambino che nasce con questa patologia rimane disabile (disabilità motorie e funzionali a carico dei diversi organi e apparati) per tutta la vita e ha bisogno di assistenza e cure specifiche. Attualmente per prevenire questa malformazione, dovuta alla mancata chiusura del tubo neurale fin dalle prime settimane del concepimento, viene raccomandata l’assunzione di acido folico per le donne che stanno pianificando di avere un figlio e un’alimentazione ricca di folati (asparagi, spinaci, broccoli, cereali, arance, arachidi, noci, castagne, legumi, germogli di soia, funghi, kiwi, more, spremuta d’arance, pompelmo). Questa strategia riesce a ridurre il rischio di circa il 70 %, ma secondo alcuni ricercatori dell’University College of London l’inositolo, una molecola presente in molti alimenti che ha un forte impatto sul sistema immunitario, potrebbe aiutare ad eliminare i casi rimanenti. Grazie a test effettuati sui topi i ricercatori britannici hanno evidenziato che l’inositolo può correggere i difetti che portano alla spina bifida. Va ricordato che nei casi più gravi di spina bifida, il midollo spinale fuoriesce dalla colonna vertebrale per alcuni centimetri. L’inositolo, come spiega spiega Nick Greene, coordinatore dello studio, è una molecola simile al glucosio che si trova nella carne, nella frutta e nella verdura.Dai lavori sulle cavie è emerso che questo può stimolare le cellule dell’embrione in formazione e correggere i difetti che portano alla spina bifida. Secondo gli esperti, se i risultati dello studio verranno confermati, l’inositolo potrebbe essere prescritto dai medici, insieme all’acido folico, per ridurre al minimo il rischio della spina bifida. In natura l’inositolo si trova nei cereali integrali, nella crusca, nel germe di grano, nel lievito di birra, nelle noci, nella frutta, in particolare negli agrumi e nei meloni, nella carne e soprattutto nel fegato. Quella inglese non è l’unica esperienza strutturata con l’inositolo. Anche alcuni ricercatori italiani del Servizio di Genetica dell’Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona hanno contribuito agli studi sul topolino e di recente ha preso il via uno studio osservazionale con il coinvolgimento, oltre che del centro cremonese, dell’Ospedale Niguarda di Milano e dell’Istituto Gaslini di Genova. L’assunzione corretta di acido folico nel periodo preconcezionale e nelle prime 4 settimane di gravidanza consente una riduzione del rischio di difetti del tubo neurale (DTN) sino al 70%, ricorda Pietro Cavalli, direttore Servizio di Genetica dell’Ospedale di Cremona, questo significa che in circa un terzo dei casi la malattia non è prevenibile mediante l’approccio farmacologico tradizionale. È in questi casi, definiti DTN resistenti all’acido folico, che potrebbe trovare indicazione il nuovo approccio con inositolo. Nella sperimentazione italiana per ora sono state coinvolte una trentina di donne che avevano avuto una precedente gravidanza con difetti del tubo neurale nonostante avessero assunto l’acido folico. In vista di una seconda gravidanza queste pazienti hanno assunto acido folico e inositolo nel periodo preconcezionale e fino ad ora tutte le gravidanza si sono concluse senza difetti del tubo neurale. Ovviamente i numeri sono ancora piccoli per trarre delle considerazioni conclusive, ma sicuramente incoraggianti. Fonte: Corriere della sera.it |
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