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Libri: "Il mio ultimo capello nero" di J. L. Fournier |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Nancy Tinervia Venerdì 16 Aprile 2010 08:27 | |||
"Arriva il momento, nella vita, in cui i ricordi pesano più dei sogni. Arriva il momento dell'ultimo capello nero. Anche i più avveduti ci sbattono il muso impreparati": così esordisce la prefazione del libro autoironico "Il mio ultimo capello nero" (con alcuni consigli ai giovani anziani), di Jean-Louis Fournier, che invita a vivere anche l'ultima stagione della vita con il sorriso. Riflessioni, aforismi, epigrammi compongono le tessere di una lucida, serrata autoanalisi che demolisce il moralismo dei luoghi comuni e invita a godersi la vita con disincanto e buonumore: manuale ironico e "leggero" rivolto non solo a chi come l'autore, si trova alla soglia dei 60 anni, ma anche a chi, anziano, prima o poi lo diventerà, e lo fa con piccole verità mai banali: "Non riesco a capacitarmi di avere sessant’anni. Eppure, ho avuto sessant’anni per prepararmi". La copertina del libro "Quando avevo 10 anni, un vecchio ne aveva 30. Quando avevo 30 anni, un vecchio ne aveva 50. Quando ho avuto 50 anni, un vecchio aveva 70 anni. Quale sarà il momento in cui lo raggiungerò?" Questo, uno stralcio che rivela un Fournier spiritoso e sempre giovane nonostante l'età avanzi, e lo fa senza mai smettere di ironizzare su se stesso e i suoi coetanei, ma anche sui giovani che non si rendono conto che la giovinezza non ci appartiene, bensì ci è stata data in prestito, e che presto o tardi, dobbiamo restituirla. Ma non bisogna rimpiangerla, perché invecchiare può essere una meravigliosa occupazione, persino un sollievo: "Non sei più obbligato a cedere il posto a sedere. Non sei più tenuto ad ascoltare. Puoi lasciar credere di essere sordo. Non devi più stare attento a come parli, puoi anche spararne di grosse". Un libro ironico e pungente, frammenti e pensieri sparsi che possono far sorridere, far pensare, commuovere, a volte turbare, ma lasciano sempre trasparire il ritratto sincero di un uomo indifferente alla ragionevolezza del banale. Jean-Louis Fournier è nato in Francia nel 1938 e, dopo una lunga carriera come regista e documentarista per la TV, si è dedicato alla scrittura pubblicando una serie di saggi umoristici di grande successo, tra cui Arithmétique appliquée et impertinente (1993) in cui ha rivelato come calcolare il peso del cervello di un cretino, à ma dernière cigarette (2007), Petites histoires pour ma psy qui s’ennuie (2007) e Le C.V. de Dieu (2008). Autore: Jean-Louis Fournier Titolo: Il mio ultimo capello nero Editore: De Agostini Pagine: 173 Genere: saggio umoristico Approfondimenti: Sito web Editore DeAgostini
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