Oggi riprendiamo un argomento delicato che abbraccia varie nazioni e culture, dove è inevitabile lo scontro d'opinioni: anche in Francia, proprio in questi giorni si parla di una proposta di legge per eliminare il burqa nelle donne islamiche che vivono nei nostri paesi. Secondo i promotori, il velo integrale non permette l'imminente riconoscimento ed è un evidente simbolo d'oppressione, ma c'è chi, all'opposto, vede paradossalmente nel "nuovo" divieto, l'ennesima negazione della libertà individuale.

Ma a differenza di quel che si potrebbe pensare in base all'opinione pubblica, il Consiglio di Stato francese ha nettamente bocciato l'idea del governo di introdurre un divieto totale del velo islamico integrale. Per i giudici amministrativi, infatti, vietare il burqa in qualsiasi spazio pubblico potrebbe essere oggetto di contestazioni di ordine costituzionale.

Il partito di Nicolas Sarkozy, però non cede all'avviso del consiglio di Stato, e dovrebbe presentare nelle prossime settimane una bozza di legge che prevede il divieto assoluto di indossare l'indumento per le donne musulmane.

Nonostante la massima autorità giudiziaria amministrativa, giudicando eccessivo il provvedimento del partito, ha avvertito il governo che un eventuale provvedimento di messa al bando totale del burqa non avrebbe una base legale sufficiente per evitare ricorsi legali, consigliando così di restringere il divieto solo ai luoghi a rischio sicurezza come tribunali, scuole, università ed ospedali.