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Femminicidio: gli psichiatri affermano che la ferocia maschile non è malattia |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Tatta Bis Lunedì 03 Giugno 2013 09:14 | |||
Molte donne innocenti sono quotidianamente vittime della ferocia maschile: sono gli uomini ad essere sempre più assassini (e poi eventualmente suicidi). Alla base di queste violenze, gli studi scientifici più recentii hanno individuato 130 possibili variabili.
Le cause scatenanti sono maggiormente i fattori socio economici, ambientali e culturali aggravati dalla crisi economica e dall'uso di alcol e stupefacenti. Il direttore del dipartimento di neuroscienze dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano e presidente della Società Italiana di Psichiatria, Claudio Mencacci, afferma che solo il 5% delle persone imputate di omicidio sono dichiarate inferme di mente.
Il 95% di queste sono capaci di intendere e volere ed esprimono la loro sopraffazione o intolleranza nel non riuscire a possedere il proprio oggetto d'amore. In più sono presenti aspetti di insensibilitaà verso l'altro, di ipocrisia e di menzogna. Le giustificazioni anche psicologiche creano più vittime ed è fondamentale usare di più la prevenzione e meno la tolleranza.
Questi individui hanno spesso personalità antisociale, come spiega Mencacci, in occasione del convegno "Disturbi affettivi tra ospedale e territorio". Hanno spesso una storia personale di comportamenti violenti che nulla hanno a che fare con problematiche o disturbi mentali.
Proprio per questo, secondo gli psichiatri, gli apparati giudiziari e le forze dell'ordine non possono permettersi superficialità: non è più possibile trovarsi di fronte ad un omicidio, magari dopo anni di segnalazioni, senza che vi sia stato alcun intervento serio dell'autorità giudiziaria.
Bisogna intervenire prima, subito, e con decisione, per evitare morti insensate. In questo senso, un segnale positivo è arrivato dalla Camera dei Deputati che ha ratificato la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.
Le leggi però da sole non bastano: servono più decisione e meno tolleranza di fronte a questi reati. Non si deve giustificare la spettacolarizzazione o legittimare gli atti violenti che provocano emulazione.
Gli psichiatri affermano che sempre più donne sono preda della furia maschile perchè la spettacolarizzazione e il compiacimento che oggi ruota attorno al gesto violento e aggressivo porta all'emulazione crescente e all'acquisizione di comportamenti negativi, intesi come legittimati dalla collettività.
Questo è un modello che va stroncato: enfatizzare l'aspetto eroico o esibito significa invitare al compimento di atti lesivi gravi in maniera sempre maggiore. Alla base c'è un problema educativo, di ordine sociologico, di una intera generazione: soprattutto giovani che non sanno tollerare alcun tipo di frustrazione, specie se viene disattesa la soddisfazione immediata dei propri bisogni.
Il presidente della Società Italiana di Psichiatria afferma che va sfatata la convinzione che vi sia necessariamente una connessione tra malattia mentale e violenza perchè attribuire automaticamente gli atti di violenza a persone con disturbi mentali porta ancora di più a stigmatizzare queste patologie e coloro che realmente ne soffrono e che si curano.
La ragione di questa violenza è in un atteggiamento comportamentale e culturale rivolto all'intolleranza, alla prevaricazione e alla possessività tale per cui le persone hanno perso la loro identità e sono diventate "oggetti" che appartengono ad altri e di cui non si accetta l'idea che possano essere perduti.
Per frenare queste violenze occorre prendere misure precauzionali forti, anche da parte della Legge. L'appello degli psichiatri è rivolto alle forze dell'ordine che devono essere messe in grado di intervenire, proteggendo la presunta vittima, ma soprattutto ai Giudici.
A loro, chiedono di essere severissimi e di applicare con maggiore attenzione i sistemi preventivi, abolendo le giustificazioni, anche di natura psicologica: si tratta nella maggior parte dei casi di un vero e proprio gesto aggressivo.
La paura più grande, dopo una denuncia per maltrattamenti è la pena che non c’è. Questo frena molte donne dal denunciare abusi, violenze e perfino probabili futuri omicidi. Il terrore che il criminale che le perseguita possa uscire tanto presto da vendicarsi.
Purtroppo può succedere veramente, dato che la strategia legale preferita è l'incapacità di intendere e volere. Nel caso dell’aggressione, e specialmente dell’aggressione alle donne, tale giustificazione mette in pericolo altre vite umane.
La nuova violenza maschile contro le donne è una insana reazione al ruolo sempre più crescente che esse hanno nella società moderna e un bisogno, anche inconscio, di ristabilire la supremazia del maschio.
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