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Donne: sono sempre di più quelle che lavorano e mantengono la famiglia |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 24 Maggio 2013 13:22 | |||
I dati Istat mostrano che con la crisi, cresce l'occupazione femminile: molte cinquantenni si sono dovute cercare un lavoro, soprattutto in Meridione. Il motivo che spinge le donne ad aprirsi al mercato, quando per libera scelta non l'avrebbero fatto, è l'indigenza.
Le donne in Italia lavorano di più, ma la notizia non è buona in quanto il motivo che le spinge è l'indigenza che tra il 2010 e il 2012 ha colpito una famiglia su quattro. Molte donne, cinquantenni e soprattutto del Sud italia, si sono dovute cercare un lavoro, è indifferente se sia precario, part-time, a tempo determinato. Questo per contribuire al budget familiare intaccato dalla disoccupazione o dalla precarietà del lavoro del marito.
La crescita dell'occupazione femminile, come ha spiegato ai cronisti la direttrice del dipartimento per le statistiche sociali, Linda Laura Sabbadini, è ancora distante dalle medie europee (47% contro il 58 della media Ue), ma è cresciuta lo scorso anno. Questo a causa di tre fattori specifici: l'effetto della legge Fornero sull'età pensionabile (che ha determinato la permanenza al lavoro di un maggiore numero di ultra cinquantenni rispetto a prima), la crescita delle donne straniere incaricate dei lavori di cura (colf, badanti, assistenti familiari, la cui presenza sempre più massiccia indica che le famiglie non possono fare a meno di questo supporto).
Il terzo fattore è quello del disagio, specie meridionale: le famiglie con figli in cui nella coppia solo la donna lavora sono passati da 224 mila nel 2008 (5,0%) a 381 mila nel 2012 (8,4%).
Nel profilo tracciato, le madri occupate che si fanno maggiormente carico delle difficoltà economiche del proprio marito/convivente risiedono in prevalenza nel Mezzogiorno e non sono più giovanissime. Inoltre hanno un titolo di studio medio basso.
Il Rapporto rivela che il peggioramento delle condizioni generali del mercato del lavoro ha intensificato il fenomeno della segregazione di genere: le donne, anche mamme e nonne, si stanno buttando a fare qualunque cosa per arrivare a fine mese.
Il rapporto mostra anche come la crisi abbia profondamente cambiato il mondo del lavoro: raddoppiando il part-time involontario e abbattendo il lavoro standard, colpendo l'occupazione maschile e aumentando (seppur moderatamente) l'occupazione femminile. Sta anche penalizzando il lavoro qualificato a vantaggio di quello non qualificato e lasciando sul mercato gli ultracinquantenni a spese dei giovani. In generale, nel 2012 l'occupazione é diminuita dello 0,3% su anno, pari a 69mila unità in meno, e del 2,2%, pari a 506 mila unità, dal 2008, anno d'inizio della crisi.
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