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Dopo 50 anni la casa farmaceutica chiede scusa alle vittime del talidomide |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Angela Messina Lunedì 03 Settembre 2012 14:33 | |||
Sono passati più di 50 anni da quando il talidomide, farmaco noto per aver causato la nascita di migliaia di bambini portatori di gravi malformazioni, e solo in questi giorni l'azienda produttrice porge le sue scuse alle famiglie che ancora oggi stanno convivendo con gli effetti dannosi della molecola.
Il talidomide è un farmaco che era in commercio negli anni '50 e che veniva utilizzato per calmare malessere e nausee associate alla gravidanza; si trattava di un farmaco che aveva un bilancio rischi/benefici estremamente favorevole rispetto agli altri medicinali disponibili all'epoca per lo stesso scopo (i barbiturici). Venne ritirato dal commercio alla fine del 1961, dopo essere stato diffuso in 50 paesi sotto quaranta nomi commerciali diversi, fra cui il Contergan. Prodotto in forma di racemo, fu ritirato dal commercio in seguito alla scoperta della teratogenicità di uno dei suoi enantiomeri: le donne trattate con talidomide davano alla luce neonati con gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti, ovvero amelia (assenza degli arti) o vari gradi di focomelia (riduzione delle ossa lunghe degli arti), generalmente più a carico degli arti superiori che quelli inferiori, e quasi sempre bilateralmente, pur con gradi differenti. In occasione dell'inaugurazione di un monumento in onore delle vittime del medicinale eretto a Stolberg, cittadina tedesca in cui ha sede la Grünenthal, la casa farmaceutica che a cavallo tra gli anni '50 e gli anni '60 ha distribuito il farmaco, Harald Stock, amministratore delegato dell'azienda, ha dichiarato: “Per 50 anni non siamo riusciti a parlare con le vittime e le loro madri, invece siamo rimasti in silenzio, e ci dispiace molto per questo. Il talidomide sarà sempre parte della storia della nostra compagnia. Noi abbiamo una responsabilità e la affrontiamo apertamente. Chiediamo che si consideri il nostro lungo silenzio un segnale dello shock che quello che vi accadde provocò in noi”. In Italia le vittime del farmaco sono rappresentate dalla Tai – Associazione Thalidomidici Italiani Onlus. Pur riconoscendo l'importanza delle scuse formulate dall'azienda, il presidente dell'associazione, Vincenzo Tomasso, ha precisato che le vittime italiane, così come quelle di molti altri Paesi, non hanno ricevuto un centesimo dalla Grünenthal.In Italia le vittime ancora in vita del farmaco sono circa 300. In tutto saranno state circa 6-700, ma molti sono morti proprio a causa del talidomide. Solo negli ultimi anni sono riusciti a vedersi riconosciuto un indennizzo da parte dello Stato, visto che anche le aziende italiane a cui è stato venduto il brevetto sono fallite o scomparse.
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