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Il punto G non esiste. Gli scienziati sfatano un mito |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Martina Paolucci Lunedì 23 Gennaio 2012 09:00 | |||
Donne e uomini alla ricerca dell'introvabile, peccato sfatare un mito, ma la chiarezza è d'obbligo: il famigerato punto G che tutti vorrebbero raggiungere... semplicemente non esiste.
La notizia, bella o brutta che dir si voglia, arriva da un gruppo di scienziati americani che ha passato in rassegna 100 studi realizzati negli ultimi 60 anni sulla ricerca delle felicità, nel punto G. Bene, dopo averli guardati e riguardati, sfogliati, letti e rianalizzati, la conclusione è stata perentoria: il punto G non si può trovare, perchè il punto G non c'è. Il primo a parlare di questo famigerato "fagiolo" fu Ernst Grafenberg, ginecologo tedesco che per primo descrisse la presenza di una serratura per la piena soddisfazione sessuale della donna. Oggi, dopo 60 anni, il team americano sostiene che non esiste chiave per aprire quella serratura, perchè non ci sono affatto serrature, tantomeno fagioli. Gli ultimi studi sull'argomento risalgono al 2008 e al 2010, il primo opera di un sessuologo italiano, Emmanuele Jannini, che aveva anche prodotto immagini del punto G, e il secondo di ricercatori del King's College di Londra, che sostenevano invece l'assenza di prove per cui si potesse attestare la reale presenza di questo punto. Ora, sempre tramite le pagine del Journal of Sexual Medicine che ha sempre dato spazio alla questione, gli americani dello Yale-New Haven Hospital del Connecticut dicono no. In sostanza, essi attestano che, nonostante tutti gli studi prodotti in materia, non si sia riuscita a dare evidenza scientifica all'argomento, e dunque se ne deduce l'assenza del punto G. D'altra parte, continuano a spiegare i ricercatori, l'ipotesi iniziale era fondata sulla base di aneddoti e racconti esternati da probabilmente fortunate donne soddisfatte di un incontro sotto le lenzuola. Niente è ancora detto, però: gli scienziati, infatti, hanno finito con l'ammettere che, sebbene non siano state prodotte prove dell'esistenza di un organo o un punto particolare che stimoli la donna durante il rapporto, e che il mito cresciuto negli anni Ottanta sia figlio anche della conquistata libertà sessuale, è da considerare l'esistenza di un'area del corpo della donna altamente sensibile che, concludono gli studiosi, richiede ulteriori considerazioni.
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