Una ricerca dell'Università John Hopkins, diretta dal dottor Roland Griffiths e pubblicata sul Journal of Phychopharmacology dimostra come una sola dose di psilobicina, il principio attivo contenuto nei cosiddetti Magic mushrooms, cioè i funghetti allucinogeni, è in grado di modificare la personalità di chi ne fa uso.

Lo studio, in parte finanziato National Institute on Drug Abuse, ha dimostrato che un cambiamento della personalità duraturo, di almeno un anno, è stato riscontrato nel 60% dei 51 partecipanti sottoposti a sessioni controllate e approvate dal comitato etico dell'università, di somministrazione della sostanza allucinogena.

Durante l’esperimento i partecipanti hanno assunto la loro dose di psilocibina, una sostanza allucinogena e poi si sono sdraiati su un divano con una maschera sugli occhi e cuffie per ascoltare musica. In questo modo ognuno doveva concentrarsi sulle proprie sensazioni interiori, come fa chi prende droghe.

Sei persone su dieci si sono ritrovate più aperte mentalmente.  Secondo Roland Griffiths i  cambiamenti sono avvenuti soprattutto in chi ha avuto un’esperienza mistica dopo l’assunzione dell’allucinogeno, ovvero in chi si è sentito più connesso agli altri, provando allo stesso tempo un senso di sacralità. Tuttavia la sostanza ha provocato anche alcuni effetti collaterali, tra cui ansia e paura. Ma, essendo un contesta di ricerca controllato, nessuno è stato in serio pericolo. In altri casi però , non sicuri e non monitorati, potrebbero essere molto elevati.

I cambiamenti rilevati nella personalità hanno incluso, spiega Griffiths, modifiche relative all'immaginazione, alla percezione dell'estetica, dei sentimenti, delle idee astratte e, in generale, all'apertura mentale. Cambiamenti che, secondo i ricercatori, sembrerebbero maggiori di quelli osservati in adulti sani in decenni di esperienze di vita.

Secondo Griffiths la psilocibina potrebbe in futuro essere utilizzata per scopi terapeutici: il gruppo di ricerca è infatti attualmente impegnato a studiare se la sostanza possa aiutare i malati di cancro a gestire la depressione o l'ansia che spesso accompagnano una diagnosi, o se possa aiutare i fumatori a superare la dipendenza. E ancora, secondo uno studio del 2010, i funghi psilocibinici, così come l'LSD, mostrano un grande potenziale nella cura dell'emicrania a grappoli. Uno studio dell'Università dell'Arizona (2011) ha testato la psilocibina su nove pazienti affetti da disordine ossessivo-compulsivo, riscontrando miglioramenti in tutti loro.

Ma attenzione perché tali  possibili utilizzi medici degli allucinogeni devono essere studiati molto seriamente e attuati in contesti sicuri. Assolutamente vietato, dunque, provare i funghetti allucinogeni da soli come terapia.