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Carla Mari: adesso, grazie al trapianto delle mani può accarezzare i suoi figli |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Giorgia Marchesi Giovedì 06 Ottobre 2011 10:30 | |||
A 12 mesi dall'eccezionale intervento di doppio trapiano di mani, eseguito all'ospedale San Gerardo di Monza, Carla Mari è tornata in ospedale per raccontare come è avvenuto il suo recupero. «Stringere le mani e accarezzare i miei figli, ecco le prime cose che ho voluto fare». È emozionata, Carla, mentre ricorda il recente passato. Sollevare pesi, come sassi, impugnare il telecomando, il telefono, la bottiglia dell'acqua; eccoli i progressi di Carla.
I progressi nei movimenti e nella sensibilità delle mani di questa donna della provincia di Varese, costretta a subire l' amputazione di mani e piedi nel 2007 a causa di una grave infezione, sono stati registrati grazie ad una risonanza magnetica funzionale che localizza le varie funzioni del cervello nell' esecuzione di piccoli movimenti o sfiorando le mani con uno spazzolino. «Dalle immagini realizzate a quindici giorni dall' intervento e nei giorni scorsi - ha spiegato Del Bene - possiamo capire che c' è già stato un recupero di oltre il 25% della funzionalità delle mani. La mano destra è più sensibile della sinistra, mentre la sinistra si muove meglio, ma i progressi sono continui grazie agli esercizi di riabilitazione due volte alla settimana e ai compiti a casa che la signora Carla esegue con grande diligenza». C'è un altro aspetto positivo di questo trapianto effettuato nella notte tra l' 11 e il 12 ottobre dello scorso anno, per la prima volta sono stae utilizzate le cellule staminali prelevate dal midollo osseo della paziente per la loro funzione antirigetto. Sono state iniettate nelle ventiquattro ore successive al trapianto e quindici giorni dopo e i risultati sono stati sorprendenti: la donna è l' unica trapiantata al mondo ad utilizzare solo due farmaci immunosoppressori invece di tre e a dosi molto meno elevate. Questo vuol dire che, seguendo questa strada, in futuro le possibilità di trapianto saranno estese a molte più persone che oggi non possono sopportare le cure antirigetto per i loro effetti collaterali. Intanto al San Gerardo c' è già un prossimo candidato per un nuovo trapianto bilaterale, anche se prima di arrivare al trapianto, ricorda Del Bene, bisogna affrontare un percorso molto lungo per valutare, oltre allo stato di salute, anche il quadro psicologico del paziente che deve riuscire ad accettare i nuovi arti come suoi.
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