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Rischi 5 volte superiori per le donne fumatrici |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Martina Paolucci Martedì 30 Agosto 2011 12:30 | |||
Che il fumo facesse male non è di certo una novità, ma che per le donne facesse male cinque volte tanto quanto fa male agli uomini è una notizia di cui tener ancora più conto. Secondo quanto esposto dalla professoressa Elena Tremoli del dipartimento di Scienza Farmacologiche dell'Università di Milano al Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) che si sta svolgendo a Parigi, la donna è molto più esposta ai rischi dell'azione del tabacco, indipendentemente da fattori come età, pressione arteriosa, obesità o classe sociale.
Il problema, spiega la professoressa, starebbe nella naturale propensione del corpo femminile a proteggersi dalle malattie cardiovascolari, soprattutto prima della menopausa. Questo comporta però, allo stesso tempo, una scarsa attenzione da parte dei soggetti femminili nei confronti di fattori che potrebbero comportare seri rischi per l'organismo. A dimostrazione di questo, ci sono i dati delle morti in Europa per patologie cardiovascolari: sono 4,3 milioni ogni anno le persone che muoiono per complicanze legate al cuore, 242 mila in Italia di cui sempre più sono donne. L'indagine da cui scaturiscono i dati presentati al Congresso è stata sviluppata su un campione di 1692 uomini e 1893 donnee di 5 paesi europei: Finlandia, Svezia, Paesi Bassi, Francia e Italia. Tra le varie osservazioni, sembra che una sigaretta fumata da una donna equivalga addirittura a 5 sigarette fumate da un uomo.Il calcolo è stato effettuato sulla base del numero delle sigarette consumate e della progressione delle malattie cardiovascolari, trascurando l'incidenza di colesterolo o pressione alta. Quanto ai numeri, fino ai 55/60 anni le malattie cardiovascolari si presentano principalmente nei soggetti di sesso maschile, per poi eguagliarsi e finire per invertirsi intorno ai 75 anni. Ciò, spiega il professor Roberto Ferrari, dipende dalla perdita della protezione ormonale successiva alla menopausa e da una crescente tendenza delle donne verso stili di vita sbagliati come quelli tipici, un tempo, degli uomini: alimentazione scorretta o troppo abbondante, fumo, sedenteriatà e stress. Per questi motivi, gli esperti insistono sulla necessità di prevenire queste malattie e sullìimportanza di farlo in luoghi (come ad esempio la farmacia) che aiutino a raggiungere il più ampio campione possibile di persone. Purtroppo, però, i dati rispetto alla prevenzione del fattore fumo per le donne, non sono confortanti: sembra che tutte le politiche siano fallite tanto che, per la prima volta, il numero di donne che fumano ha raggiunto ed eguagliato quello degli uomini. E, come se non bastasse, sembra che le donne siano molto più restie a smettere, come svela il Rapporto annuale sul fumo in Italia realizzato dall'Osservatorio Fumo Alcol e Droghe dell'Istituto Superiore di Sanità. In Italia, infatti, sono oltre 5 milioni le donne fumatrici, contro i quasi 6 milioni di uomini. Tra chi ha smesso invece, sono 2,6 miliioni le donne e 3,9 gli uomini. Infine, un altro dato curioso scaturisce dall'indagine: per gli uomini, il livello di istruzione è inversamente proporzionale alle condizioni delle arterie, ossia più colti sono, meno le vene si presentano istruite. Ciò non vale, però, nel caso delle donne.
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