Un caso di separazione tra un uomo e una donna omosessuale. Il marito fa ricorso chiedendo l'affido esclusivo rifacendosi proprio al legame della moglie con un'altra donna. Ma il giudice del Tribunale di Nicosia (Enna) respinge il ricorso perché la relazione di una madre, se non comporta pregiudizi per i figli, non è di ostacolo all'affidamento condiviso tra i due genitori in caso di separazione.

La separazione è avvenuta proprio per la relazione della donna scoperta dal marito, ma il punto focale della questione che ha portato a chiedere l'esclusività dell'affidamento era proprio la relazione omosessuale della moglie. Lei ha smentito la relazione, ma anche se fosse vera rimane condivisa tra i due la possibilità di crescere i due figli di 3 e 6 anni.

Lei 27 anni, lui 35 e vivono in piccolo centro vicino Nicosia. E da un normale caso di separazione si arriva a una discriminazione da parte del marito che può diventare, a detta dell'avvocato della donna, un problema per la serena crescita dei figli.

L'avvocato della difesa ha affermato che con questa vittoria è stato affermato un importante principio: l'omosessualità di uno dei genitori non comporta un provvedimento restrittivo per l'affidamento esclusivo per la  controparte.

Su questa decisione presa dal tribunale di Nicosia, è intervenuto a favore anche il Presidente del Tribunale dei Minori di Roma, che porta avanti l'ideale che vede il rapporto con la madre come indispensabile per i figli, soprattutto se piccoli, che non deve essere mai interrotto.

Fonte: ANSA