Il ricorso ai test genetici durante la gravidanza è ormai alla portata di tutti e sempre più mamme si affidano a questo tipo di screening prima e durante la gestazione, senza però sapere che spesso i risultati non sono ben interpretati. Si possono trovare anche kit direttamente sul web che riescono ad individuare le possibili mutazioni genetiche, il punto però è che non sempre si riesce bene ad interpretarne i risultati.

Questo tipo di test quindi può essere ormai svolto da molti centri, anche privati, anche se poi non tutti sono in grado di leggerne i risultati. Scovare un'anomalia genetica non basta, bisogna poi capirne la gravità e se questa può apportare o meno una conseguente malattia. Questa corsa al test genetico, che rilascia poi risultati errati, porta anche a interruzioni di gravidanza dove non ce ne sarebbe bisogno. Questo l'allarme lanciato dall'Ordine dei Biologi.

Un invito, quindi, ad affidarsi a strutture qualificate e comunque a verificare bene i risultati ottenuti, prima di prendere decisioni difficili e a cui non si può porre rimedio in un secondo momento. Le tecniche per i test vanno dal semplice prelievo di sangue fino a procedure più invasive come avviene per amniocentesi e villocentesi.

Attenzione ai messaggi allarmistici, spesso le mutazioni genetiche possono non sfociare in nessuna patologia. Inoltre il ricorso ai test genetici risulta essere fuori luogo in moltissimi casi.

Secondo il genetista Bruno Dallapiccola l'uso di questi test è destinato ad aumentare perché le donne sono spinte a farlo dai centri privati e per la salute dei figli si spendono anche svariate centinaia di euro se non di più.

Prima di prendere queste decisioni bisogna essere coscienti che questi test, se mal interpretati, possono avere un margine di errore fino al 35%.

Fonte: ASCA