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Sarah Scazzi: lo zio confessa l'omicidio |
Donna - Articoli | |||
Scritto da Angela Messina Giovedì 07 Ottobre 2010 11:54 | |||
E' stato ritrovato nella notte in un pozzo il cadavere di Sarah Scazzi, la ragazza di 15 anni scomparsa lo scorso 26 agosto da Avetrana. Il pozzo situato in un podere non lontano dalla strada provinciale tra Avetrana e Nardò, ma vicino anche a una arteria che conduce a San Pancrazio Salentino, tra le province di Taranto, Lecce e Brindisi.
A crollare, dopo una giornata sotto torchio, è stato lo zio Michele Misseri. Lo stesso uomo che disse di aver trovato il cellulare della ragazza un mese dopo la scomparsa, un cellulare che non ha mai convinto gli inquirenti: il telefonino era parzialmente bruciacchiato e privo di batteria e di scheda Sim. Un tentativo di depistaggio, oppure di inconscia confessione, da parte dello zio, che a tarda sera è crollato, ammenttendo di averla uccisa nel garage di casa, poi portata in campagna dove ha sotterrato il corpo. E' stato fermato per omicidio volontario. La mamma di Sarah, Concetta Serrano Spagnolo, ha appreso della notizia durante un drammatico collegamento in diretta con la trasmissione Rai 'Chi l'ha visto?' che veniva effettuato proprio da casa del presunto assassino a pochi metri dal garage, attiguo alla villetta, dove sarebbe avvenuto l'omicidio forse nel corso di un tentativo di violenza sessuale. Ma questo saranno gli esami e le indagini successivi a stabilirlo. Oltre a zio Michele, i militari hanno ascoltato ieri per ore anche le dichiarazioni di sua moglie e della figlia maggiore Valentina, sorella di Sabrina, la cugina che la quindicenne di Avetrana doveva incontrare per andare al mare il 26 agosto scorso e nella casa della quale non è mai arrivata. I tre componenti della famiglia Misseri erano stati convocati in caserma quali persone informate sui fatti. Ad ascoltare i loro racconti il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, e i pm titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero. La fine di Sara è racchiusa in dodici minuti, dodici minuti di buio del 26 agosto. Della quindicenne si hanno notizie certe fino alle 14.30, quando Sara esce da casa per raggiungere la figlia di Michele Misseri, la cugina Sabrina Misseri, di 22 anni, che l’aspetta per andare al mare. Le tracce si perdono definitivamente alle 14.42, quando il cellulare di Sara viene spento e non sarà mai più riacceso. Misseri avrebbe aggredito la nipote dopo che lei, per l’ennesima volta, aveva rifiutato le sue avances. Sarah alla vigilia della scomparsa aveva cercato aiuto dalla cugina Sabrina, figlia dell’uomo, una confidenza che provocò un litigio fra le due ragazze. Sabrina e le sue dichiarazioni sono state al centro delle indagini fin dall’inizio. Sabrina andò a parlare con il padre di quanto le aveva detto la cuginetta. E proprio da un’intercettazione ambientale di Sabrina che diceva alla madre che pensava che fosse stato il padre a prendere Sarah, i carabinieri di Taranto hanno tratto la certezza di essere sulla pista giusta. Misseri il 26 agosto aveva avvicinata di nuovo la ragazza per costringerla a tacere. Fonte: IAMM
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