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Udienza sul divieto di fecondazione eterologa |
Concepimento - Articoli | |||
Scritto da Maria Rea Martedì 08 Aprile 2014 12:00 | |||
Ha preso il via l'udienza alla Corte Costituzionale sulle questioni di legittimita', sollevate da tre tribunali, inerenti il divieto di fecondazione eterologa, ossia effettuata con gameti provenienti da un donatore esterno alla coppia, previsto dalla legge 40 in materia di procreazione assistita.
Nella fecondazione assistita si parla dunque di fecondazione omologa quando il seme o l'ovuto utilizzati appartengono alla coppia di genitori del nascituro, il quale presenterà quindi un patrimonio genetico ereditato da coloro che intendono allevarlo. Invece, nel caso della fecondazione eterologa, il seme oppure l'ovulo (ovodonazione) provengono da un soggetto esterno alla coppia.
L'udienza e' iniziata con la relazione del giudice Giuseppe Tesauro. I giudici costituzionali dovranno verificare se, come sostenuto dai tribunali rimettenti, la legge 40, vietando la fecondazione eterologa, violi gli articoli 2, 3, 29, 31, 32, e 117 della Costituzione. Nei ricorsi alla Consulta, i tribunali di Catania, Milano e Firenze rammentano anche i principi della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e sottolineano che la sentenza emessa nel 2011 dalla Grande Chambre, riguardante il caso di una coppia austriaca, non ha inficiato i dubbi di costituzionalita' sollevati dai tre tribunali italiani.
Gia' nel 2012 i ricorsi furono illustrati in udienza alla Corte Costituzionale, la quale decise pero' il rinvio degli atti ai tribunali, data la sopravvenuta giurisprudenza della Grande Chambre. Oggi, di nuovo, la questione viene riproposta alla Consulta.
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