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Fecondazione assistita: in Sicilia le coppie sono indotte alla "migrazione procreativa" |
Concepimento - Articoli | |||
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 21 Gennaio 2013 16:35 | |||
In Sicilia oltre 5mila coppie l'anno hanno bisogno di procedure di fecondazione assistita per avere un figlio, ma i cicli di Pma (Procreazione Medicalmente Assistita) effettuati annualmente nell'Isola sono 3 mila.
Le restanti due mila coppie si rivolgono invece ai centri medici dell'Italia settentrionale, dove accedono gratuitamente alle procedure. Questi sono i dati dell'Associazione Hera Onlus per la ricerca, la prevenzione e la cura dell'infertilità. Questa associazione ricordache in Sicilia, la fecondazione assistita è "diventata un lusso", ed è pronta ad un ricorso di medici e pazienti al Tar di Palermo. Questa "migrazione" per lo più da Sud a Nord avviene anche perché nella maggior parte delle regioni settentrionali questi trattamenti sono previsti all'interno del sistema sanitario regionale, mentre nelle regioni meridionali spesso avvengono solo nei centri privati. Le regioni che vedono il numero più alto di donne che chiedono di sottoporsi alla fecondazione medicalmente assistita sono la Toscana, la Valle d'Aosta, il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna e la Lombardia. Il problema è che, a differenza della normativa vigente in altre Regioni , in Sicilia è previsto che i pazienti curati in loco debbano sostenerne personalmente e interamente il costo. Per chi invece "emigra" al Nord Italia la prestazione viene rimborsata dalla Regione Siciliana, che impiega ingenti risorse per pagare al Nord l'assistenza sanitaria negata ai propri corregionali. Si tratta di una delle maggiori voci di mobilità sanitaria extraregionale (circa 4 milioni di euro). Su questo tema, il 23 gennaio a Palermo, alle 11 presso la sede dell'Assemblea regionale siciliana a Palazzo dei Normanni, è in programma un incontro indetto da Hera. In questo incontro, l'Associazione annuncia la partecipazione, tra gli altri, del presidente Rosario Crocetta. Nel corso della conferenza stampa verrà approfondito come il Piano sanitario regionale 2011-2013 si proponeva di sanare questo paradosso e altre gravi lacune in materia di Pma. A queste finalità non risponde il Decreto assessoriale del 26 ottobre 2012, sottoscritto dall'allora assessore alla Salute Massimo Russo. Perciò verrà presentato il ricorso al Tar di Palermo elaborato da centri medici e pazienti che ravvisano e denunciano nel D.A. in oggetto un aggravamento dei disagi dei pazienti e degli sprechi della sanità, anche rispetto alla situazione attuale. I promotori del ricorso si chiedono perchè indurre alla "migrazione procreativa"?. L'obiettivo della contestazione è privilegiare il diritto alla salute e le esigenze di cura, attraverso un'attenta analisi degli sperperi, in aperto dialogo con le istituzioni e gli organi della Regione.
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