Da uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicato sull’International Journal of Public Health sulla base dei dati riferiti all’anno 2007 , emerge che un italiano su dieci, tra i 18 e 69 anni, soffre di depressione.
Il dato preoccupante però è quello che la metà non ha mai chiesto aiuto e chi l’ha fatto si è rivolto soprattutto a personale sanitario.
A giocare un ruolo determinante, secondo lo studio, sono principalmente i problemi economici (è depresso il 13,1% di chi non lavora e il 21,7% di chi ha difficoltà finanziarie) e i problemi di salute (si dichiara depresso il 17,8% di chi ha una malattia cronica e il 12,9% di chi è obeso).
Il sesso femminile è quello in percentuale più colpito e la fascia d’età più a rischio è quella che va dai 50 ai 70 anni. La depressione tende poi a colpire di più coloro che hanno una scarsa formazione scolastica, forse perché è più difficile per questi individui inserirsi nella società e raggiungere una propria realizzazione.
L'Istituto Superiore di Sanità ha approfondito la questione attraverso uno studio in cui ha anche calcolato la percentuale di incidenza regionale.
È emerso che la depressione colpisce meno i cittadini della regione Trentino (4,2%), mentre Lazio (11,7%) e Sicilia (11,9) sono le regioni più a rischio. Il rischio di suicidio a causa della depressione è molto alto.
E’ stato infatti calcolato che la mortalità per suicidio è più elevata di quella provocata da incidenti stradali e il solo disturbo depressivo maggiore rende conto del 6% del carico (burden) di sofferenza e disabilità legato alle malattie.
Il consiglio che può essere dato e che viene evidenziato anche da questo studio è quello di rivolgersi ad uno specialista che sappia riconoscere la depressione e che sappia aiutare in modo concreto il paziente, trovando per primi la forza in noi stessi per venirne fuori e reagire.