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GB: biologo papà di 600 bambini |
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Scritto da Carmela Pelaia Martedì 10 Aprile 2012 10:15 | |||
Negli anni Quaranta, il biologo austriaco Bertold Wiesner con la moglie Mary Barton, aveva fondato a Londra la Barton Clinic, una clinica per la fertilità aiutando centinaia di coppie dell'alta società ad avere figli. Ma quello che è venuto alla luce ora, è che è stato anche il padre naturale di 600 bambini su 1.500. Il motivo è da ricercare nella scarsità dei donatori nel periodo del dopoguerra.
La scoperta è stata fatta da due uomini concepiti nella clinica, il regista canadese Barry Stevens e l'avvocato londinese David Gollancz. Le prove condotte sul DNA di 18 persone concepite nella clinica dal 1943 al 1962, mostrano come i due terzi dei bambini siano stati concepiti con lo sperma del superpapà : Wiesner potrebbe aver aver contribuito alle nascite, secondo una stima per difetto, con una media di almeno 20 donazioni l'anno, un primato. Stevens e Gollancz hanno così scoperto di essere fratellastri, eredi del superdonatore austriaco, e Allan Pacey, direttore della British Fertility Society, ha avvalorato questi calcoli. Nel 1990 la Human Fertilization and Embriology Act ha posto un ferreo limite di 10 donazioni di sperma o di ovuli alle banche della fertilità ma all'epoca non c'era nessuna regolamentazione. I donatori di sperma ora invece possono contribuire alla formazione al massimo di 10 famiglie, per minimizzare il rischio che i figli dello stesso donatore si incontrino e mettano su famiglia tra loro, ma anche per consentire ai genitori di richiedere lo stesso donatore per avere dei secondogeniti o terzogeniti prima che il donatore raggiunga la soglia massima. La Barton Clinic era nata per aiutare le mogli di uomini sterili dell'alta aristocrazia britannica tra cui i pari del Regno,dietro lauta ricompensa, utilizzando amici di famiglia, ma nel periodo del dopoguerra scarseggiavano anch'essi e allora la coppia iniziò a produrre autonomamente. La clinica suscitò non poche contestazioni e polemiche fin da subito: nel 1945 un articolo sulla coppia provocò una denuncia alla Camera dei Lord come 'opera di Belzebù', mentre l'allora Arcivescovo di Canterbury, Geoffry Fischer, chiese che alla clinica venissero apposti i sigilli.
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