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Fecondazione: 4.000 coppie vanno all'estero, anche per tecniche non vietate |
Concepimento - Articoli | |||
Scritto da Carmela Pelaia Giovedì 29 Marzo 2012 09:00 | |||
Il turismo della provetta è in crescente aumento: nel 2011 circa 4.000 coppie italiane si sono recate all'estero per coronare il sogno di avere un figlio sottoponendosi a trattamenti di procreazione assistita, più della metà per fecondazione eterologa (quando il seme non è del padre o l'ovulo non è della madre, ma di un donatore) ma l'altra metà per avere trattamenti di procreazione assistita, che non è vietata in Italia e quindi possibile.
Perchè partire allora? La quarta indagine dell'Osservatorio sul turismo procreativo ha risposto al quesito analizzando i forum dedicati all'argomento dai principali siti delle associazioni dei pazienti. Si è scoperto che a convincere le coppie a recarsi all'estero è innanzitutto la confusione intorno alla legge 40: i pazienti non hanno capito bene cosa si possa fare in Italia e cosa è invece vietato, dovrebbero essere informati sulle normative vigenti nel nostro paese anche perchè le varie sentenze in materia non hanno prodotto un flusso di informazioni tali da permettere loro di decidere in modo informato. A volte chi potrebbe scegliere una struttura sanitaria vicino a casa crede di dover andare all'estero anche per una diagnosi genetica preimpianto. Claudio Giolardino, ginecologo e segretario della Società Italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale, dice che la diagnosi preimpianto deve essere eseguita in centri di fertilità specializzati con annessi i centri di genetica molecolare, centri che in molti paesi esteri sono lontani e scoordinati, per cui passa troppo tempo in cui la cellula prelevata si denatura. Altre ragioni per cui il turismo procreativo sta crescendo sono la fiducia nei centri stranieri, la loro maggiore disponibilità, la facilità di informazioni sui loro siti in internet e la loro fama; incidono anche i costi che sono inferiori nelle cliniche dell'est europeo. Inoltre anche il passaparola tra pazienti gioca un ruolo importante: Andrea Borini, direttore dell'Osservatorio, dichiara che oltre frontiera esistono alcuni centri d'eccellenza, ma molte coppie ritengono di poter scegliere in base ad informazioni riportate da altri. Le mete più gettonate sono la Spagna dove 950 pazienti italiani si sono rivolti per la donazione di gameti e di embrioni; la Svizzera (630) e la Repubblica Ceca (204). Giolardino dice ancora che "la legge 40 ha ancora lati bui, ma passi in avanti si sono fatti, per esempio la dignosi genetica oggi si può fare e non soltanto osservazionale, ma se con l'analisi genetica ci si accorge che l'embrione è portatore di una malattia cromosomica incompatibile con l'esistenza, si può non trasferirlo. Oggi si può contare su una professionalità di altissimo livello nei nostri biologi."
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