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La fertilità maschile migliora con la dieta mediterranea |
Concepimento - Articoli | |||
Scritto da leoncina Martedì 20 Marzo 2012 14:10 | |||
Abbiamo parlato spesso degli enormi benefici della dieta mediterranea, e se ne è discusso anche nel Convegno, tenutosi a Roma, di come il consumo regolare di cereali, frutta, verdura e pesce, ricchi di minerali e antiossidanti, migliora la qualità del liquido seminale maschile, in particolare la motilità e la concentrazione degli spermatozoi.
Andrea Lenzi, direttore della Sezione di endocrinologia dell'Università La Sapienza, richiama sulla prevenzione delle malattie andrologiche, considerando che il 10% delle coppie che ha problemi d'infertilità deve ricercare la causa nel partner maschio. Al Convegno è stato presentato il dodicesimo volume della collana "I Quaderni del Ministero della salute" con sottotitolo "Criteri di appropriatezza", che svolgono un ruolo importante nella divulgazione e informazione su una sanità efficace, efficiente e che rende migliore la salute di tutti, saltando quel "gap" culturale che coinvolge gli uomini quando si tratta d'infertilità dal loro punto di vista. Daniela Rodorigo, direttore generale della Comunicazione e delle relazioni Internazionali del Ministero, spiega che" i lettori dei Quaderni trovano nel periodico un'informazione che prima non c'era, gratuita, online, aperta a tutti, multimediale". La ricerca è stata effettuata sulle abitudini alimentari e la qualità del liquido seminale su 130 uomini di 33 anni e si concluderà entro maggio estendendo il campione a 300 uomini. Dalle analisi risulta come per gli uomini la dieta, in particolare l'apporto di grassi, è associata alla qualità e alla fertilità: si evince così come il consumo di frutta incida favorevolmente sulla concentrazione degli spermatozoi, mentre al contrario l'indice di massa corporea (BMI) e il consumo di dolci sembrano influenzare negativamente sia la motilità che la concentrazione, assumono cibi che fanno da vettori di sostanze dannose come gli xeno estrogeni. Una buona informazione sui problemi di infertilità deve arrivare in primis dal medico di base e dal pediatra, in quanto con una prevenzione efficace si potrebbe dimezzare la casistica, ma anche il sitema deve diventare più efficiente, secondo Lenzi "nell'80% dei casi di spermiogramma, uno degli esami più rilevanti per l'infertilità, le indagini sulla qualità e quantità del liquido seminale effettuate nei laboratori sono sbagliate: lo spermiogramma non è la verifica dell'azotemia, come spesso accade, ma un'indagine di primo livello indispensabile per la valutazione della salute del maschio. Quindi l'esame deve comprendere altri aspetti come la viscosità, il PH, il volume, quindi è essenziale che ogni laboratorio sia dotato di un programma di controllo di qualità interno".
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