Quando un bambino nasce da un uomo in età avanzata o da un ragazzo magari ancora adolscente, le aspettative di vita sono comunque le stesse, nonostante le cellule dei due progenitori abbiano diversa età e diversa fattura. La spiegazione di questo fatto potrebbe essere alla base della scoperta dell'elisir di lunga vita.

Secondo quanto spiegano i biologi del MIT, Massachusetts Institute of Technology, il gene che regola questo meccanismo è l'NDT80, e può essere rinvenuto nel lievito. L'uso di questo gene per l'uomo potrebbe consentire la creazione di cellule staminali pluripotenti non differenziate, capaci quindi di assolvere a qualsiasi funzione sia necessaria.

L'invecchiamento deriva da alcune anomalie strutturali del nucleolo, il centro di sintesi delle proteine che si trova all'interno della cellula. Quando il gene NDT80 si attiva nelle cellule che non is stanno riproducendo, esse riescono a vivere il doppio del tempo normale. Al momento la funzionalità del gene è stata osservata e sperimentata solo sui lieviti che, in media, vivono per circa 30 divisioni cellulari. Nel caso di attivazione del gene, la loro aspettativa di vita sale a 60 divisioni cellulari.

Per quanto riguarda topi ed esseri umani, esiste un gene simile all'NDT80, denominato p63, parente del p52, presente nelle cellule uovo e negli spermatozoi. La dottoressa Amon, professoressa di biologia, coautrice dello studio, spiega che il cammino è ancora molto lungo perchè, in fondo, "nessuno sa veramente cosa sia l’invecchiamento, sappiamo che tutte queste cose accadono ma non sappiamo che cosa finirà per uccidere una cellula". Considerando che la speranza è l'ultima a morire, magari un giorno avremo la possibilitàò di vedere finalmente realizzato l'elisir dell'eterna giovinezza. Ma siamo sicuri di voler vivere così a lungo?