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Alzheimer: trovata sostanza che blocca i danni al cervello |
Benessere - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Lunedì 14 Ottobre 2013 17:45 |
Alcuni ricercatori britannici dell'Unità di Tossicologia del Medical Research Council, presso L'Università di Leicester, hanno scoperto una sostanza chimica che è in grado di prevenire la morte del tessuto cerebrale (tipica di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e la corea di Huntington).
Il gruppo di ricerca si è concentrato sui meccanismi di difesa naturali delle cellule cerebrali, come riporta "Science Translational Medicine".
Quando un virus si impossessa di una cellula cerebrale, porta a un accumulo di proteine virali. I test, per ora, sono stati effettuati solo su modello animale, nei topi, la molecola si è dimostrata in grado di prevenire la distruzione delle cellule cerebrali. Le cellule rispondono interrompendo quasi tutta la produzione di proteine per fermare la diffusione del virus. Molte malattie neurodegenerative comportano la produzione di proteine difettose.
Questo mette in moto lo stesso meccanismo di difesa, ma con conseguenze più gravi: la produzione di proteine si ferma per così tanto tempo che alla fine le cellule muoiono.
Questo processo avviene in molte forme di neurodegenerazione: i ricercatori hanno messo a punto un composto che ha impedito l’avvio di questo meccanismo di difesa.
Il team è riuscito a dimostrare che topi con una malattia neurodegenerativa che aveva provocato gravi problemi di memoria e di movimento destinati a morire entro 12 settimane, se ricevevano il composto non mostravano alcun segno di deperimento del tessuto cerebrale.
A capo dello studio, la ricercatrice Giovanna Mallucci, ha dichiarato che i topi stanno bene, il composto ha completamente impedito la neurodegenerazione ed è il primo a dimostrarsi in grado di farlo.
Il composto non può ancora essere usato sulle persone, ma si può iniziare a studiarlo per arrivare a mettere a punto farmaci che proteggano dai danni delle malattie neurodegenerative.
Il laboratorio della professoressa Mallucci sta testando il composto su altre forme di neurodegenerazione nei topi, ma i risultati non sono stati ancora pubblicati.
Il decorso di alcune malattie come l'Alzheimer è progressivo e cronico,ill paziente può ripete sempre le stesse cose, si perde (disorientamento topografico), non riconosce alcune persone, non trova le parole e può dire frasi senza senso, ha difficoltà nel fare le cose che prima faceva senza problemi, cambia il carattere (potrebbe diventare più aggressivo), vede persone che non ci sono, è molto ansioso e piange spesso.
Il decorso della malattia può durare dagli 8 ai 10 anni e poter intervenire il prima possibile bloccando la degenerazione dei sintomi, consente di migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti e dei familiari.
Rispetto ad altre ricerche, i nuovi risultati sono frutto di un approccio completamente diverso in quanto i ricercatori si sono concentrati sui meccanismi di difesa naturali delle cellule cerebrali.
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