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Il mal di testa può avere effetti negativi sulla struttura cerebrale |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 30 Agosto 2013 14:58 |
Un nuovo studio afferma che il mal di testa, anche detto emicrania, può arrivare ad alterare in modo permanente la struttura del cervello. Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell'Università di Copenaghen, in Danimarca. Questi hanno condotto una ricerca pubblicata su "Neurology", la rivista medica dell’American Academy of Neurology (AAN).
Il dottor Messoud Ashina, principale autore dello studio, spiega come l’emicrania sia considerata una patologia benigna, senza conseguenze a lungo termine per il cervello. La loro revisione e meta-analisi di altri studi suggerisce che il disturbo può alterare in modo permanente la struttura del cervello in diversi modi.
Il termine emicrania (dal greco hemikranion, metà della testa) descrive un gruppo di cefalee accomunate da dolore localizzato al capo che si caratterizza per unilateralità (il dolore insorge in un solo lato del capo), qualità pulsante, intensità tale da ridurre o impedire la normale attività quotidiana e peggioramento provocato dall'attività fisica usuale. La revisione è stata condotta mediante l’analisi di 6 studi basati sulla popolazione e 13 studi clinici per scoprire se le persone che sono state oggetto di episodi di emicrania o emicrania con aura hanno avuto un aumento del rischio di lesioni cerebrali, anomalie silenziose o cambiamenti nel volume del cervello. Le rilevazioni sono state fatte attraverso delle scansioni MRI. I risultati della meta-analisi hanno evidenziato che il rischio maggiore lo avevano corso coloro che hanno sperimentato l’emicrania con aura, poiché questa aumentava del 68% le probabilità che vi fossero delle lesioni cerebrali, anomalie nella materia bianca del cervello e un volume cerebrale alterato.
In quelli che avevano sperimentato soltanto l’emicrania il rischio era del 34%, inoltre coloro che avevano sperimentato l’emicrania con aura avevano un rischio del 44% maggiore di infarto o attacco cardiaco correlato alle anomalie, rispetto a coloro che avevano avuto episodi di emicrania senz’aura.
Le variazioni nel volume del cervello erano più comuni nei soggetti che avevano sofferto sia di emicrania con aura che emicrania (sempre rispetto a coloro che non ne avevano sofferto). L'emicrania provoca dolori acutissimi, impedendo di svolgere le normali attività quotidiane e diventando, molto spesso, invalidante per chi ne soffre frequentemente. L'emicrania colpisce dal 10 al 15% della popolazione generale ed è tradizionalmente considerata una patologia senza conseguenze a lungo termine per il cervello.
Ashina ha dichiarato di augurarsi che attraverso nuovi studi saranno in grado di chiarire l'associazione tra la patologia e i cambiamenti cerebrali, così saranno capaci di "attaccare" la frequenza e la durata della malattia. Gli scienziati vorrebbero inoltre scoprire come queste lesioni possono influenzare le funzionai del cervello. |
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