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USA, primi trapianti senza bisogno di trasfusioni |
Benessere - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Martedì 26 Febbraio 2013 14:20 |
I chirurghi americani hanno vinto la sfida medica di effettuare trapianti di organi senza trasfusioni di sangue. Una tecnica specifica e innovativa, che potrebbe rendere gli interventi più sicuri per i pazienti, e in particolar modo, per coloro che rifiutano le trasfusioni per motivi religiosi, come i Testimoni di Geova.
L'intervento di trapianto di polmone è stato eseguito sulla signora Rebecca Tomczak, testimone di Geova, presso l'Ospedale Metodista di Houston, dal professor Scott Scheinin, convinto che le trasfusioni pongono spesso dei rischi non necessari e che dovrebbero essere evitate anche in casi complicati. In questo caso, la donna ha consentito a queste tecniche e, prima dell'intervento, i medici le hanno iniettato dosi di ferro in endovena e un farmaco che stimola la produzione di globuli rossi. Inoltre hanno impiegato delle procedure chirurgiche per raccogliere e far ri-affluire il sangue nella paziente dalla vena giugulare. Il recupero non è stato senza problemi ma alla fine gli esami hanno rilevato che il polmone funzionava in modo corretto senza rischi di rigetto. Scheinin ha iniziato nel 2009 a praticare interventi con queste nuove metodologie, sinora su 10 pazienti, con ottimi risultati, e opta per operare senza trasfusioni su tutti i pazienti, indipendentemente dalla religione. I dati indicano che una ogni 400 unità trasfuse è legata a eventi avversi, come reazioni allergiche, sepsi o sovraccarico circolatorio, senza contare i costi a livello economico. Un trapianto senza trasfusioni costa il 30 per cento in meno. Ricordiamo che in Italia sono già molte le operazioni che si eseguono senza trasfusione di sangue (su richiesta degli stessi pazienti Testimoni di Geova), una delle quali una signora di Torino affetta da fibrosi polmonare sin dal 2006. Da allora le sue condizioni si erano aggravate fino a soffrire di insufficienza respiratoria che la costringeva all'ossigenoterapia da quasi due anni. Per questo i medici, visto che le sue condizioni si aggravavano man mano che passava il tempo, le hanno proposto un intervento per trapiantarle un polmone, e lei ha accettato, ma a condizione che non avvenisse alcuna trasfusione. |
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