L'influenza aviaria è una malattia altamente contagiosa dovuta ad un virus che colpisce diverse specie di uccelli selvatici e domestici, e che nel 1997 ha interessato anche l'uomo. I sintomi possono essere lievi o anche molto gravi, interessare l'apparato respiratorio, digerente e nervoso.

Ora la Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura, allerta al pericolo di una nuova ondata di aviaria com'era avvenuto nel 2006 se non verranno rafforzate le misure di controllo e monitoraggio a livello mondiale.

Juan Lubroth, veterinario capo della Fao, dichiara che la grande crisi economica che sta interessando le grandi potenze mondiali ha significato minori risorse disponibili per la prevenzione dell'influenza aviaria H5N1 e di altre malattie di origine animale, sia per i singoli Paesi che per le organizzazioni internazionali.

In alcuni paesi asiatici e del Medio Oriente la malattia è diventata endemica, quindi urge la necessità di mantenere una stretta vigilanza, dati i grandi serbatoi di virus H5N1. Altrimenti c'è il rischio che si ripeta nuovamente una sua diffusione, come avvenne nel 2006 quando interessò 63 Paesi.

Tra il 2003 e il 2011 la malattia ha ucciso direttamente, o costretto ad abbattere oltre 400 milioni di polli e anatre, causando un danno economico stimato intorno ai 20 miliardi di dollari. Come molte altre malattie animali, il virus H5N1 può anche trasmettersi agli esseri umani. Tra il 2003 e il 2011, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha infettato più di 500 persone, uccidendone 300.

Lubroth aggiunge che con misure appropriate il virus H5N1 può essere del tutto eliminato dal settore aviario proteggendo così sia la salute umana sia le condizioni economiche di milioni di persone, quindi è ancora più avvilente vedere l'indifferenza dei vari paesi.