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L'Alzheimer ha origine nel fegato, non nel cervello |
Benessere - Articoli |
Scritto da Daniela Tombolelli
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![]() Le ricerche sono state effettuate sui topi e se verranno confermate anche per l'essere umano, apriranno una strada importantissima per impedire l'insorgere della malattia. Oltre che incentivare uno stile di vita sano, predire la familiarità con la malattia con test genetici e promuovere le attività intellettuali per tenere allenato il cervello, non c'erano fin ora soluzioni all'insorgere della malattia. ![]() Le placche amiloidi inizierebbero il loro viaggio verso il cervello partendo dal fegato viaggiando nel flusso sanguigno. Se queste ricerche verranno confermate in futuro sarà possibile bloccare la produzione di beta-amiloide nel fegato e quindi l'accumulo di placche a livello cerebrale. L'Alzheimer, anche conosciuta come demenza senile, colpisce in Italia 97.00 persone all'anno. Secondo il CNR attualmente i malati sono circa 800 mila. La malattia è altamente invalidante: il paziente perde repentinamente la propria autonomia intellettuale e diventa incapace di gestire se stesso: si perde la memoria, la capacità di scrivere e leggere, non si riconoscono più i propri cari nè la strada di casa. L'anziano malato di Alzheimer ha un altissimo costo sociale ed un impatto destabilizzante sulla vita dell'intera famiglia. Se fosse possibile prevenire la malattia e determinare così una sconfitta definitiva, sarebbe una vittoria per l'intera società che tornerebbe a riappropriarsi una senilità serena e caratterizzata dalla lucidità intellettuale degli anziani stessi. Fonte: ANSA |
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