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Tumore ovarico: scoperta molecola che segnala rischio di recidiva |
Benessere - Articoli |
Scritto da Daniela Tombolelli Venerdì 25 Febbraio 2011 09:45 |
Al centro dello studio del team di ricercatori dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, il rischio di recidive nei casi di tumore ovarico. I medici si sono impegnati per riuscire a capire in quali casi i rischi di recidive siano presenti e se ci siano fattori che possano indicare questi rischi.
Questo temutissimo tipo di tumore femminile necessita di cure specifiche e mirate che determinano, insieme alla tempestività della diagnosi, la guarigione o meno della paziente: se i medici fossero in grado di valutare il fattore di rischio di recidiva per ogni singola paziente affetta da tumore ovarico, saprebbero modulare meglio le terapie e di sicuro si andrebbe a determinare una riduzione della mortalità causata dalla patologia. La molecola scoperta nell'ambito della ricerca condotta su 144 pazienti in un follow up di 10 anni, è stata chiamata miR-200c. Le donne che possiedono questa preziosa molecola hanno maggiori possibilità di guarigione dal tumore in quanto sembra ostacolare il proliferare delle cellule cancerose e diminuire il rischio di recidive. Questa molecola, presente nell'RNA (sostanza che regola il lavoro del DNA) sarebbe dunque una "firma genetica" che stabilisce l'indice di sopravvivenza delle paziente. Nel particolare la miR-200c ha il potere di ridurre la crescita del fattore scatenante del tumore ovarico il Vascular endothelial growth factor. Questa piccola molecola determina dunque la possibilità di stabilire se una donna è più o meno a rischio di recidive. Ricordiamo che la malattia è molto aggressiva e, a causa dell'asintomaticità iniziale, spesso viene scoperta con notevole ritardo qando oramai le cellule tumorali sono presenti e proliferano da tempo. Ogni anno in Italia vengono scoperti 5 mila casi: di queste 5 mila donne un buon 60% non sopravvive oltre i tre anni dalla diagnosi. Nel caso in cui il tumore venga diagnosticato al primo stadio, cioè una fase iniziale, è possibile incentrare la terapia analizzando il rischio di recidive e qui entra in scena questa piccola molecola scoperta dai ricercatori di Milano. Ancora una volta la prevenzione e la diagnosi precoce si rivelano il primo passo per combattere il cancro, in maniera particolare quello alle ovaie che può essere scoperto solo grazie a controlli periodici eseguiti dal ginecologo tramite il pap test. Fonte:ANSA |
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