Benedetto XVI ha condannato senza appello l'educazione sessuale nelle scuole. Il Pontefice, il 10 gennaio, si è rivolto al Corpo Diplomatico accreditato in Santa Sede per ribadire la totale contrarietà della chiesa ad ogni forma laica di educazione alla sessualità nelle scuole italiane.

 Nel nostro paese, contrariamente a quanto succede nel resto d'Europa, non c'è una legge che disciplini la materia e l'educazione sessuale nelle scuole viene lasciata alla buona volontà dei capi d'istituto, professori, associazioni di volontariato. Eppure i giovani, secondo una recente indagine della Sigo, vorrebbero che si parlasse di sesso nelle scuole. I ragazzi in età scolare non hanno un punto di riferimento adulto in materia di sessualità. Recentemente si sta assistendo anche una chiusura dei Consultori familiari luoghi d'elezione per l'assistenza e la consulenza in ambito di prevenzione ed educazione sessuale.


I ragazzi si ritrovano quindi soli ad affrontare la tematica del sesso. Si informano come possono, attraverso la rete e il confronto con i loro pari. Qualche anno fa gli Istituti scolastici potevano far fronte alle spese per organizzare corsi di educazione sessuale che venivano spesso tenuti da associazioni di volontariato  o consultori presenti sul territorio.

Le tematiche trattate e richieste dagli studenti riguardano soprattutto l'educazione sentimentale e l'approccio ad una sessualità adulta. Nonostante il fiorire di informazioni sul web le leggende e i falsi miti che circolano tra gli adolescenti riguardanti il sesso mettono a repentaglio la naturale esperienza dei primi approcci sessuali.

I giovani sono interessati alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e alla contraccezione, questo è vero, ma alla base delle loro richieste c'è una carenza ancora più fuorviante: spesso mancano nozioni scientifiche elementari, la conoscenza del proprio corpo e del corpo dell'altro sesso.

La Chiesa si è sempre opposta anche ai distributori di profilattici nelle scuole. A questo proposito, l'esperienza del Liceo Keplero di Roma testimonia quanto sia difficile per un istituto scolastico italiano, far fronte ad una carenza legislativa da parte dello stato ancorata ad una chiusura totale ed assoluta da parte degli organi religiosi.

Fonte: Repubblica.it