In Italia è quasi arrivato il picco influenzale tanto atteso. Una ricerca sud-coreana, pubblicata da "Occupational medicine", conferma un dato che a noi donne è ben noto: gli uomini, alle prese con i sintomi influenzali anche più lievi, si lamentano molto di più delle loro compagne. Una donna con 38,5 di febbre solitamente cerca di darsi da fare in qualche modo.

 Se è una mamma poi difficilmente riesce a mettersi a letto: la vedrete stirare, cucinare e leggere un libro ai figli confortata da un semplice antipiretico. Un uomo con gli stessi sintomi influenzali si lamenta, si rintana a letto e anche il rumore di un giochino del figlio gli causa lancinanti mal di testa.

Una giovane donna di 31 anni è stata colpita da arresto cardiaco sul luogo di lavoro ed è stata salvata grazie all'intervento immediato di una ragazza, specializzanda in anestesia che è riuscita a prolungare le manovre di rianimazione per ben 70 minuti. Questo è avvenuto a Bologna sei giorni fa ed è stato raccontato da Gianfranco Di Nino, primario dell'unità di anestesia del Policlinico S. Orsola di Bologna.

La vita le è stata salvata quindi grazie alla rianimazione e anche alla tecnica di abbassamento della temperatura corporea, ipotermia, attuata durante il trasporto in ambulanza fino all'ospedale. La ragazza ha ora ripreso coscienza e secondo le prime indagini sembra che non avrà conseguenze e danni cerebrali.

In Puglia arriva il quinto decesso causato dall'influenza H1N1 di questa stagione. Purtroppo riguarda un bimbo di soli 17 mesi, 12esima vittima in tutta Italia. Diffondiamo la notizia, ricordando che si consiglia il vaccino se si soffre di disturbi particolari o si è in fasce a rischio, poiché come le altre influenze anche questa è a pericolosa per chi soffre di patologie gravi.

Infatti, stando a quanto divulgato dall'Osservatorio Epidemiologico Regionale Pugliese, la piccola vittima soffriva di un'importante patologia polmonare, la brocondisplasia, e non era vaccinato.

Che i mezzi pubblici siano una mano santa per il traffico soprattutto nei centri ben serviti è fuori di dubbio, ma lo è anche il rischio di contrarre malattie respiratorie acute soprattutto per gli utenti occasionali. Chi prende i mezzi pubblici, infatti, rischia sei volte di più di prendere raffreddori o influenze rispetto a chi non li utilizza. Un rischio minore lo incorre chi è un fruitore quotidiano.

Probabilmente, infatti, chi utilizza i mezzi costantemente risulta più protetto proprio perchè si è costruito nel tempo la propria immunità da queste malattie. La vicinanza forzata con le persone, soprattutto sui mezzi più affollati e il dover toccare parti del bus per reggersi, rende più facile la trasmissione di malattie per vie aeree. A volte non si riesce ad evitare lo starnuto di chi ci sta vicino e spesso non si adottano le giuste regole igieniche, lavandosi bene le mani dopo l'utilizzo.

Sette coppie su dieci arrivano alla sera talmente stanche da preferire un sonno ristoratore al rapporto con il proprio partner. Questa situazione non riguarda solo chi lavora, ma anche a chi svolge lavori domestici nella propria casa e sembra proprio che l'essere casalinga sia addirittura più stressante di qualunque altro lavoro svolto in ufficio. A dare conferma di questa alienazione sentimentale, due diversi studi.

Il primo studio ha realizzato una indagine proprio sulle faccende domestiche e lo stress che possono apportare a chi ci si dedica interamente. I risultati parlano anche di disagi fisici causati all'essere casalinghi, come problemi al cuore dati dall'eccessivo stress. Il secondo studio, invece, ha analizzato la vita frenetica che svolgiamo e il rapporto con l'intimità con il proprio partner.