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Una dieta a base di crostacei e frutti di mare per proteggere la tiroide |
Benessere - Alimentazione |
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 08 Luglio 2013 11:16 |
I frutti di mare, i crostacei, le alghe e il pesce in generale sono un toccasana per combattere i problemi legati alla tiroide. Inoltre tutti i cibi che provengono dalle zone di mare (anche frutta e verdura coltivate in prossimità delle coste) aiutano la tiroide: questo grazie allo iodio contenuto in questi cibi.
Luca Revelli, chirurgo endocrino tra gli organizzatori dell'incontro "Ambiente e tiroide, il mare, lo iodio, le radiazioni", promosso dall'Università cattolica di Roma, spiega che le quantità di iodio che possono essere inalate sono meno che omeopatiche. Spiega inoltre che il cibo, dal pesce fresco ai prodotti locali coltivati su terreni costieri ricchi di iodio, invece ne sono ricchi.
Dovremmo quindi dare più spazio ai prodotti ricchi di iodio per far fronte alle malattie della tiroide, gozzo, noduli e neoplasie, in aumento in Italia. Infatti oggi ne soffrono 6 milioni di persone e in alcune aree del Paese (quelle più distanti dal mare), si sfiora il 40% di diagnosi. La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla, collocata nel collo e costituita da due lobi, destro e sinistro, uniti da uno stretto ponte che prende il nome di istmo. La tiroide ha un ruolo molto importante a livello ormonale e mangiare pesce sembra sia una buona protezione.
Gli alimenti più ricchi di iodio sono i pesci di mare ed i crostacei, le uova, il latte e la carne ne contengono quantità importanti. Concentrazioni inferiori ed estremamente variabili in base alla ricchezza di iodio nel terreno, si ritrovano nei vegetali e nella frutta (broccoli, gli spinaci, le rape e la salsa di soia).
Eppure gli italiani, con i loro quasi 8 mila km di coste, sono tra i popoli più esposti al mondo alle patologie della tiroide. Una delle cause è la trasmissione genetica ed eredo-familiare. Tra le altre cause c'è anche un'inadeguata assunzione di iodio e problemi ambientali che potrebbero essere referibili a centrali elettriche e attività industriali.
Tra le zone più colpite Frosinone e provincia, Latina, le Valli bergamasche e alcune zone montane di Piemonte e Val d’Aosta. Al fine di prevenire la carenza iodica che caratterizza l'intera penisola, si consiglia di consumare sale da tavola (cloruro di sodio) integrato con iodio per almeno 2/3 dell'uso totale.
Purtroppo, ad oggi il consumo di sale iodato non raggiunge ancora livelli sufficienti a prevenire la carenza iodica nella dieta degli italiani.
Lo iodio è molto importante anche in gravidanza al fine di prevenire complicazioni nello sviluppo fetale. Secondo i Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti per la popolazione italiana (LARN), la valutazione e la correzione dietetica dell'apporto di iodio dev'essere necessariamente effettuata nel periodo pre-gravidico.
In caso contrario, il deficit pre-gravidico può favorire l'aborto, l'incremento della mortalità peri-natale, anomalie congenite, alterazioni neurologiche e deficit mentale.
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