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Allergie alimentari: le Linee Guida Europee |
Benessere - Alimentazione |
Scritto da Tatta Bis Mercoledì 26 Giugno 2013 11:53 |
Le allergie alimentari colpiscono 1 bambino su 4 in età scolare e 17 milioni di persone in tutta Europa. Le prime linee guida europee sulle allergie alimentari sono state elaborate dall'Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica (EEAACI) e sono state presentate ieri, martedì 25 giugno in occasione di una conferenza stampa della professoressa Antonella Muraro, Segretario Generale di EEAACI.
Fino ad ora, non esisteva un documento ufficiale che dettasse le linee guida su questo tema, con indicazioni pratiche rivolte a medici, pazienti, genitori, gestori di mense e ristoranti, oltre che all'industria alimentare ed alle autorità sanitarie.
Le linee guida pongono si concentrano sui rischi di contaminazione degli alimenti da parte di allergeni. L'industria della preparazione alimentare ha intrapreso dei provvedimenti per migliorare la sicurezza offerta ai consumatori allergici. Una buona parte degli alimenti che possono scatenare reazioni allergiche hanno un alto valore nutrizionale e fanno parte della nostra alimentazione, non è quindi né pratico né giusto eliminarli da ogni preparazione alimentare.
La gestione del rischio nella produzione alimentare consiste nella identificazione di questi elementi e la loro produzione in ambienti isolati dagli altri impianti. La reazione allergica più grave è data dall'anafilassi.
Sempre secondo le linee guida, vi sono ancora molte lacune nelle evidenze scientifiche in proposito: il trattamento di prima scelta è l'iniezione intramuscolare di adrenalina, ma prima di dimettere il paziente è necessario valutare il rischio di ulteriori reazioni e definire un piano di gestione ( che indichi cosa fare in caso di emergenza).
Potrebbe essere necessario prescrivere un auto-iniettore di adrenalina e i pazienti devono ricevere indicazioni precise sul suo utilizzo. La prevenzione delle allergie alimentari, secondo gli esperti, deve essere fatta offrendo alle famiglie dei consigli pratici precisi, in particolare nel caso di bambini ad alto rischio di sviluppare condizioni allergiche.
Le linee guida comprendono dei consigli, rivolti alle mamme, per la prevenzione delle allergie alimentari nei più piccoli: nella gravidanza e durante l'allattamento le madri possono seguire una alimentazione normale e sana. Viene raccomandato l'allattamento esclusivo al seno per i primi 4-6 mesi di vita del bambino.
Se non è pèossibile, soprattutto ai bambini ad alto rischio di sviluppare allergie, è consigliato un latte artificiale ipoallergenico con un documentato effetto di prevenzione. Con l'inizio dello svezzamento, dopo il 4° mese di vita, le evidenze scientifiche non giustificano l'eliminazione di alimenti che possono provocare allergie, nemmeno nel caso di bambini con genitori o fratelli con dermatite atopica.
Per quanto riguarda le evidenze scientifiche relative alle allergie alimentari, sono al momento ancora presenti delle carenze: gli esperti reputano necessario organizzarsi in vista di maggiori certezze per il futuro.
Ci si aspetta, che nei prossimi anni l'immunoterapia entrerà a far parte delle normali cure per l'allergia alimentare. Le linee guida ricordano che l'educazione dei pazienti, delle famiglie, degli operatori sanitari e dei medici è un aspetto chiave nella gestione delle allergie alimentari.
Occorre sviluppare reti tra centri di eccellenza, specialisti e medici di medicina generale cosi come delle partnership con le organizzazioni dei pazienti.
A livello politico occorre prevedere il rimborso da parte dei sistemi sanitari pubblici e privati sia delle procedure diagnostiche e delle strategie di gestione delle allergie alimentari sia degli interventi educativi.
Le allergie alimentari sono raddoppiate, nell'arco di 10 anni, in tutta l'Europa: il dato allarmante è stato diffuso durante il World Alergy Ashma Congress su dati dell'European Academy of Allerrgy and Clinical Immunology.
In Italia il fenomeno è in costante crescita: 2 milioni i pazienti e di questi 570 mila sono minorenni. Gli esperti credono che sia probabile una crescita del fenomeno poichè maggiore è l'attenzione al fenomeno, per questo un numero sempre crescente di persone si sottopone ai test per confermare o meno le allergie mentre prima questo tipo di verifica non era particolarmente diffusa.
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