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No all'autodiagnosi per la gluten sensitivity. Boom fra i prodotti senza glutine |
Benessere - Alimentazione |
Scritto da Angela Messina
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![]() Una dieta che rischia di essere inutile o addirittura dannosa per la salute, per esempio nei casi in cui maschera un problema di vera celiachia, oltre che costosa. ![]() A dare l'allarme sul boom di vendite di prodotti per celiaci è Gino Roberto Corazza, uno fra i massimi esperti mondiali di celiachia, direttore della prima Clinica medica della Fondazione Irccs San Matteo di Pavia. Corazza, in un articolo sulla rivista Annals of Internal Medicine, avverte che i numeri della Gluten Sensivity sono tutti da verificare, e chi si autoprescrive alimenti senza glutine va incontro a grossi pericoli. Secondo gli studiosi che hanno acceso i riflettori sulla falsa celiachia, questa malattia arriva a colpire il 6% della popolazione generale. Non appena la notizia è stata divulgata è iniziata la corsa all'acquisto del prodotto gluten free e oggi in America il 15/25% della popolazione preferisce una dieta senza glutine. I sintomi più comuni del disturbo sono meteorismo, dolori addominali, diarrea, mal di testa, afte in bocca, formicolii diffusi e mente offuscata. Il tutto si traduce in un misto di apatia e svogliatezza che complica le più normali attività quotidiane. Ma i numeri della malattia e le affermazioni in materia che circolano nel grande pubblico sono senza basi scientifiche comprovate e sicure, e come dice Corazza, le indagini epidemiologiche non sono state ancora fatte e quindi ancora nulla di preciso si sa, ma si rischia solo di alimentare una isteria di massa. «A differenza della celiachia - prosegue lo studioso - non esiste un test diagnostico per verificare l'esistenza della Gluten Sensitivity, né in Italia né in altri Paesi del mondo. Mentre l'esistenza della celiachia si conferma con la biopsia intestinale e la ricerca degli anticorpi nel sangue; la diagnosi di questa nuova malattia si basa solo sulle sensazioni del paziente ed è quindi necessario che ad occuparsene siano gli specialisti e non i pazienti stessi che, pensando di mettersi al riparo, comprano alimenti senza glutine». Secondo Corazza, l'unico mezzo diagnostico oggi a disposizione è la rilevazione dei sintomi dopo una dieta con e senza glutine, somministrata però all'insaputa del paziente. |
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