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Mangiare e non ingrassare: presto sarà possibile |
Benessere - Alimentazione |
Scritto da Angela Messina
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![]() In futuro il sogno potrebbe divenire realtà, almeno a stando ai risultati di una ricerca pubblicata sulla rivista Cell Metabolism, che mette in evidenza l’esistenza di farmaci che permettono di raggiungere tale scopo, anche se per la loro commercializzazione bisognerà attendere ancora un po'. ![]() La ricerca, coordinata dal prof. Daniele Piomelli, a capo del Dipartimento D3 dell'Istituto Italiano di Tecnologia, è il frutto della collaborazione internazionale tra gruppi di ricerca dell'Istituto Italiano di Tecnologia, dell'Università della California Irvine e della Yale University. Il nostro cervello produce dei neurotrasmettitori, chiamati endocannabinoidi, che agiscono colpendo gli stessi bersagli cellulari attivati dalla marijuana; lo studio dimostra che una di tali sostanze, il 2-arachidonil-sn-glicerolo (2-AG), svolge un ruolo di primaria importanza nella regolazione del metabolismo periferico. I ricercatori hanno scoperto infatti che il 2-AG controlla i circuiti cerebrali che aiutano a conservare energia corporea favorendo l'accumulo di grasso bruno, un tipo di grasso che viene utilizzato per generare calore. I ricercatori hanno modificato le cellule nervose in topi da laboratorio in maniera tale da far loro produrre quantità elevate di una proteina che distrugge il 2-AG. A causa di questa manipolazione genetica, i livelli cerebrali di 2-AG nei topi mutanti sono circa la metà di quelli normali e ciò riduce fortemente la capacità del 2-AG ad esercitare i propri effetti di regolazione di vari circuiti cerebrali, producendo una serie di effetti di primaria importanza sul mantenimento del peso corporeo ed il consumo delle calorie ingerite. I topi mutanti mangiano più dei topi normali e si muovono di meno di essi. "Questo studio - afferma Piomelli - apre la strada alla ricerca di nuove molecole capaci di combattere quelle che rappresentano alcune tra le patologie che, oggi, nei paesi industrializzati generano tra i più alti costi sociali e sanitari. Basta pensare che, in Italia, le patologie che fanno parte della Sindrome Metabolica colpiscono circa 14 milioni di persone, con un continuo incremento anche nei bambini e negli adolescenti. Poter limitare gli effetti causati da un apporto troppo elevato di cibi grassi e dalla sedentarietà, cioe' quelle cattive abitudini che caratterizzano sempre di più la nostra società, rappresenta un grandissimo passo avanti, non solo in termini di salute privata e pubblica, ma anche in termini economici per i sistemi sanitari a livello globale". |
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