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In calo i livelli di residui di pesticidi negli alimenti |
Benessere - Alimentazione |
Scritto da Angela Messina Mercoledì 09 Novembre 2011 15:50 |
Secondo le stime dell'Unione Europea, il livello di pesticidi presente nei cibi che tutti i giorni mettiamo a tavola, è diminuito rispetto agli anni precedenti. Il 97,4% dei campioni analizzati nell'Unione Europea nel corso del 2009, fa emergere un margine di miglioramento dell'1% rispetto al 2008.
A dare la notizia è l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha pubblicato la terza relazione annuale sui residui di pesticidi, per fare un bilancio sull'esposizione dei cittadini ai residui chimici presenti nei cibi consumati quotidianamente. I Paesi membri dell'Ue (inclusa anche l'Islanda e la Norvegia) hanno fatto analizzare quasi 68.000 campioni di prodotti alimentari per verificare la presenza di 834 pesticidi; secondo i risultati ottenuti dall'analisi dall'EFSA sono stati superati più frequentemente nei campioni provenienti da Paesi esterni allo spazio economico europeo (6,9% dei campioni) che in quelli provenienti dai Paesi UE ed Efta (1,5% dei campioni). Nel complesso, le percentuali di superamento più basse si sono registrate nei prodotti alimentari di origine animale (0,3%). Rispetto al 2006, anno a cui risale l'ultima analisi degli stessi prodotti alimentari di origine vegetale nell'ambito del programma coordinato dall'Ue, la percentuale di superamento dei livelli massimi residui è scesa dal 4,4% all'1,4 %. Secondo l'Efsa questo risultato potrebbe essere attribuito in parte all'armonizzazione dei Livelli Massimi Residui, entrata in vigore nel settembre 2008. I Livelli massimi residui sono i livelli superiori della concentrazione di residui di pesticidi ammessi per legge all'interno o sulla superficie di alimenti o mangimi. Prima del settembre 2008 era in vigore un sistema misto con Lmr armonizzati a livello Ue ed Lmr nazionali. Dopo gli Lmr armonizzati sono diventati applicabili a tutte le sostanze attive impiegate in prodotti fitosanitari che possono entrare nella catena alimentare. L'armonizzazione dunque ha semplificato il sistema degli Lmr nell'Ue. Al miglioramento, tuttavia, potrebbero avere contribuito anche altri fattori, come l'impiego più efficace degli strumenti legislativi che impongono a produttori e altri soggetti dell'industria di attuare sistemi di sicurezza nonché le mutate modalità di impiego dei pesticidi in Europa. L'Efsa ha dunque concluso che, sulla base delle attuali conoscenze, l'esposizione a lungo termine ai residui individuati nei principali alimenti che fanno parte della dieta degli europei non desterebbe preoccupazioni per la salute. I livelli più bassi di residui dei pesticidi sono nei prodotti alimentari di origine animale (0,3 %), mentre la percentuale più elevata riguarda l'uva da tavola (2,8%), i peperoni (1,8%), le melanzane (1,7%), i piselli (1%), il grano (0,8%), il burro (0,6%), i cavolfiori (0,5%), le banane (0,4%) e le uova di gallina (0,2%). In tutto, su verdura e ortaggi sono stati trovati residui in quantità misurabili di 338 diversi pesticidi; di 319 in frutta e noci; nei cereali, sono stati osservati residui di 93 diversi tipi di pesticidi. Il numero dei residui trovati in frutta, noci e verdura è più elevata di quelli riscontrati nei cereali. |
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