Se pensiamo che come per la socializzazione primaria, anche in fatto di alimentazione siano i genitori ad influenzare gusti e abitudini alimentari, dobbiamo rivedere le nostre idee. Sembra infatti che sia errato pensare che i gusti di mamma e papà, possano influenzare in modo netto quello dei propri figli o almeno è quanto dimostrato dallo studio americano della Johns Hopkins University.

Per arrivare a queste conclusioni sono stati analizzati studi dal 1980 ad oggi, vedendo come sia flebile il rapporto tra gusti dei bambini rispetto a quello dei propri genitori. La spiegazione sta nel fatto che i gusti alimentari sono influenzati da diversi fattori tra cui l'ambiente familiare che ricopre però un piccolo ambito. Come è facile immaginare l'influenza dei propri coetanei è fondamentale anche in questo campo, così come anche quello che mangiano a scuola, essendo il pranzo il pasto principale delle giornata su cui bisognerebbe lavorare bene per offrire una giusta alimentazione e una corretta abitudine alimentare.

Pensando bene alla situazione alimentare in famiglia è facile vedere come gli alimenti preferiti dai "grandi" non riscontrino nei piccoli di casa lo stesso entusiasmo, anche se a nostro parere un bambino abituato a vedere determinati cibi girare per casa sono più portati ad assumerli rispetto a chi non considera questi prodotti come parte della propria alimentazione.

Tra coetanei poi è facile avere gli stessi gusti proprio perché nella stessa fascia di età: tutti più o meno ritroviamo il rifiuto di verdure da piccoli e l'amore smodato per tutto quello che è cioccolato, merendine, patatine... da bambini, come anche il riavvicinamento a una dieta più salutare da grandi. Questa sarebbe la realtà se a guida non ci fossero gli adulti.

Rimane comunque un punto fermo quello di cercare di abbattere l'obesità infantile, sempre più presente nelle famiglie italiane, avendo a garanzia l'aiuto delle mense scolastiche e di una più corretta politica alimentare dei governi stessi.