DEVOLVI IL 5XMILLE A MAMME DOMANI. AIUTA I NOSTRI PROGETTI. CF: 09390161009 |
Scoperta la "Gluten sensitivity" |
Benessere - Alimentazione |
Scritto da Angela Messina Venerdì 18 Marzo 2011 08:32 |
Nel mondo milioni di persone sono colipiti da sintomi analoghi alla celiachia, ma non sono affetti nè dalla malattia nè da problemi equivalenti come l'allergia al frumento; partendo da questi dati è stata effettuata una ricerca dall'Università di Baltimora (sezione School of Medicine) e dalla Seconda Università degli Studi di Napoli, diretta dai dottori Alessio Fasano ed Anna Sapone e pubblicata su BMC Medicine, per cercare di capire quale fosse il reale disturbo di questi soggetti, arrivando alla conclusione che essi soffrono della Gluten Sensitivity.
Su un gruppo di volontari, 42 celiaci, 26 affetti dal disturbo non identificato ed il gruppo di controllo sono state effettuate delle analisi che hanno permesso di identificare con chiarezza la gluten sensitivity (GS), definendola come ipersensibilità e descrivendo i confini che la separano dalla celiachia vera e proprio. Le due condizioni sono entrambe attivate dall'ingestione di glutine, ma sono rese diverse da meccanismi molecolari e dalla risposta immunitaria provocata. La celiachia è una malattia del sistema autoimmunitario. Dipende da difetti dell’immunità innata, cioè quella di cui siamo dotati dalla nascita e dell’immunità adattiva cioè di quella che permette all’organismo di produrre anticorpi specifici per eliminare una molecola nemica. Questo meccanismo viene attivato nel giro di due o tre settimane. Per quanto riguarda la sensibilità al glutine è un difetto di immunità innata; la reazione al glutine è immediata, poche ore, al massimo giorni tra l’introduzione delle sostanze sensibilizzanti e l’insorgenza dei sintomi. Nella celiachia invece i danni possono manifestarsi dopo mesi o addirittura anni. I sintomi tipici dei Sensibili al glutine sono simili a quelli delle persone con colon irritabile. Dolori addominali, gonfiore, emicrania, annebbiamento della memoria, mancanza di lucidità, depressione. La soglia di tolleranza al glutine è individuale: una persona può avere problemi di questo tipo mangiando mezzo panino o un solo boccone di pasta, altre invece possono consumare alimenti ricchi di glutine in abbondanza senza avere conseguenze. La sensibilità può aumentare nel corso della vita o scomparire naturalmente senza lasciare danni, a differenza della celiachia che si accompagna a un effetto cumulativo. In base ai dati raccolti, nella sola Italia esistono 3 milioni di persone colpite da GS: ora, grazie al lavoro del team di Fasano e Sapone, potranno ricevere una diagnosi corretta e l'adeguato supporto medico. In particolare, le nuove informazioni consentiranno di chiarire il ruolo del glutine per due condizioni particolari, come autismo e schizofrenia. Attualmente, gli scienziati credono che l'autismo sia portatore di un difetto dell'intestino, colpevole dell'ingresso dell'organismo di sostanze tossiche. Primo imputato per questi problemi è il glutine, ma l'incidenza della celiachia in questi soggetti è del 2%, mentre l'ipersensibilità al glutine arriva al 17-18%. Discorso simile per la schizofrenia: l'indice puntato sulla celiachia potrebbe dover essere spostato sulla GS, presente nel 22% dei casi. Il dottor Fasano spiega che il glutine è una molecola tossica: è l'unica proteina alimentare che non si digerisce completamente ma che tuttavia negli ultimi 100-150 anni il grano per la produzione alimentare è stato arricchito di glutine. Fonte: ANSA |
Con la collaborazione della BCC di Roma Corso gratuito per bambini di 6/7 anni: laboratorio di pittura creativa a Roma Per i più grandi |