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Omega 3 contro la depressione |
Benessere - Alimentazione |
La depressione si può combattere anche a tavola mangiando cibi ricchi di omega-3, quindi pesce, crostacei, tofu, mandorle e noci, ma anche alcuni oli vegetali con l'olio di semi di lino, l'olio di nocciole e l'olio di colza. A svelare il ruolo fondamentale che questi acidi grassi essenziali hanno anche sul nostro umore è uno studio condotto dai centri francesi Inra e Inserm, in team con gli studiosi spagnoli dell'università dei Paesi Baschi.
Nelle nazioni industrializzate, le diete sono state impoverite in acidi grassi essenziali a partire dall’inizio del ventesimo secolo. Nella dieta il rapporto tra acidi grassi polinsaturi omega-6 acidi grassi polinsaturi omega-3 sono aumentate costantemente nel corso del ventesimo secolo. Questi acidi grassi sono lipidi essenziali perché il corpo non può sintetizzarli. Devono pertanto essere forniti attraverso il cibo e il loro equilibrio alimentare è essenziale per mantenere le funzioni cerebrali ottimale. Secondo i ricercatori, la scarsa quantità di omega-3 nelle diete dei Paesi industrializzati a partire dall'inizio del ventesimo secolo ha avuto un ruolo di primo piano nella diffusione di disturbi dell'umore, in primo luogo la depressione. La ricerca, pubblicata su 'Nature Neuroscience', mostra infatti che la presenza di questi acidi grassi nella dieta è essenziale per l'equilibrio delle nostre funzioni cerebrali. Per verificare la loro ipotesi, gli studiosi hanno osservato topi di laboratorio sottoposti a un regime alimentare povero di omega-3, scoprendo così che in questi animali i recettori di cannabinoidi presenti nel cervello subivano una progressiva perdita della funzionalità. Questa disfunzione neuronale era accompagnata da comportamenti depressivi tra i topi malnutriti, in quanto andava a impattare in almeno due strutture cerebrali coinvolte nella regolazione delle emozioni e nei meccanismi di ricompensa e motivazione: la corteccia prefrontale e il nucleo accumbens, due regioni che controllano l'umore ed il cui malfunzionamento è collegato a disturbi. Gli effetti principali degli omega-3 sono soprattutto legati alla protezione del cuore e del sistema circolatorio. Infatti, un’attività di prevenzione rivolta alle malattie cardiovascolari deve primariamente concentrarsi sulla dieta equilibrata, e sull’ eliminazione dei fattori di rischio quali, fumo, obesità e sedentarietà. La società occidentale essendo caratterizzata da un consumo scarso di pesce è maggiormente esposta alle malattie cardiovascolari rispetto a tutte quelle popolazioni (ad esempio quelle orientali) che hanno abitudini alimentari differenti dalle nostre. Fonte: ANSA |
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