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Mozzarelle blu? Colpa di un batterio! |
Benessere - Alimentazione |
Scritto da Angela Messina Lunedì 21 Giugno 2010 15:52 |
Le hanno già soprannominate mozzarelle dei puffi perché, a contatto con l'aria, diventano blu.
La scoperta è stata fatta da Elisa Sorzato, 76 anni,la quale quando ha aperto la piccola confezione di plastica e si è ritrovata una mozzarella blu tra le mani, è rimasta di sasso; la signora racconta che la mozzarella era di un blu vivace e pronta di spirito ha fotografato la mozzarella e ha fatto immediata denuncia. Ma l'allarme intanto era stato dato anche a Trento.
I Carabinieri dei Nas di Torino hanno sottoposto a sequestro cautelativo sanitario ben 70mila mozzarelle provenienti dalla Germania a seguito della segnalazione. Le mozzarelle, prodotte in Germania, erano destinate ai banconi di una nota catena di supermercati discount, che le distribuiva a costi compresi fra 1,75 e 2 euro. Il reato ipotizzato - per ora a carico di ignoti - è la violazione dell'articolo 5 della legge del 1962 sugli alimenti. I test svolti dall'Istituto zooprofilattico delle Venezie, secondo quanto si è appreso, avrebbero accertato che all'origine del fenomeno c'é un batterio, forse capitato nel formaggio durante le ultime fasi della lavorazione. Il ministro della salute, Ferruccio Fazio, comunica che è già stato attivato il sistema di allerta rapido comunitario con la segnalazione alla Commissione europea e alle autorità tedesche della contaminazione delle mozzarelle. E dopo l'intervento dei Nas non dovrebbero più esserci esemplari nei banchi frigo della piccola e grande distribuzione. Il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, dal canto suo, invita la Camera dei deputati ad approvare con urgenza la legge sulle etichettature per garantire in tutto e per tutto i consumatori. La vicenda del formaggio blu è un serio fenomeno da non sottovalutare indice di come i consumatori molto spesso vengano ingannati, risultando inoltre pericoloso per la loro salute. La Coldiretti, da sempre al fianco del consumatore, riferisce che più della metà delle mozzarelle in vendita sono fatte in toto, in alcuni rari casi solo in parte, con latte straniero ed una su quattro con cagliate industriali sempre di provenienza estera. Secondo i dati raccolti, dalle frontiere italiane sono passati in un anno 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 85 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte, di cui 15 milioni di chili di caseina impiegati per latticini e formaggi, a totale insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori, il tutto sapientemente taciuto dai grandi impianti di distribuzione che non lo accennano minimamente in etichetta. Il 97% degli italiani considera necessario sapere il luogo di provenienza della componente agricola contenuta negli alimenti che mangia. Fortunatamente un segnale positivo giunge dal Parlamento europeo che ha finalmente votato a favore di tale obbligo per carne, pollame, prodotti caseari ed ortofrutticoli ed il pesce. Fonte: ANSA
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