Finalmente le prime giornate di sole e di caldo sono arrivate e il pensiero va subito alla tintarella, quel bel colorito bronzeo/dorato che ci farà sentire più affascinanti e ci donerà un aspetto salutare; ma attenzione ai raggi UV.

La Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), in occasione dell’Euromelanoma Day,  ha diffuso una lista di tutti i falsi miti che girano intorno all’abbronzatura.

Innanzitutto è da ricordare che il colorito bronzeo, non è altro che il risultato di un tentativo di difesa del corpo nei confronti di ulteriori danni da radiazioni Uv e che non è assolutamente vero che una volta abbronzati possiamo stare tranquilli per eventuali scottature, in quanto un’abbronzatura intensa in un individuo bianco conferisce un fattore di protezione (Spf) pari a 4.

Anche le giornate nuvolose mettono in pericolo la nostra pelle, infatti secondo gli esperti, attraverso le nuvole può penetrare fino all’80% delle radiazioni Uv e la presenza di foschia può addirittura aumentarne l’esposizione; così come l’acqua protegge solo minimamente dalle radiazioni e anche in questo caso, il riflesso può aumentarne l’esposizione.

Le protezioni solari sono sicuramente molto utili, ma occorre che esse siano applicate correttamente e  non bisogna assolutamente pensare che il loro utilizzo permette un’ esposizione più prolungata.

Inoltre, è sbagliato pensare che, se si fanno regolari pause tra un’esposizione e l’altra non si corre il pericolo di scottarsi, in quanto l’esposizione alle radiazioni Uv è “cumulativa” durante la giornata.

Infine bisogna sempre ricordare che, le radiazioni Uv non sono percepibili, quindi le scottature solari sono in agguato anche quando non si avvertono i raggi caldi del sole.

Abbronzati, belli e fascinosi si; ma con cautela.

Fonte: New Notizie